Yen e dollaro non più solidi, gli investitori scelgono la corona norvegese

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corona norvegeseLa decisione presa dalla Banca Nazionale Svizzera di indebolire il franco ha lasciato senza libertà di manovra gli investitori, che in quest’epoca di crisi economica dubitano della solidità di monete come il dollaro e lo yen e si aspettavano di poter contare sul franco svizzero.
La mancanza di flussi di capitali stranieri investiti negli Stati Uniti e le grandi spese per il rilancio fiscale impostate da Obama potrebbero infatti rappresentare una grande minaccia per il dollaro. Anche lo yen ha subito un brutto colpo dall’andamento negativo delle esportazioni giapponesi e la Banca Nazionale del Giappone potrebbe seguire l’esempio svizzero per indebolire la sua moneta. Dove potranno rivolgersi gli investitori in questo momento difficile? Una possibile risposta potrebbe essere la Norvegia. David Bloom di HSBC Holding sostiene che l’ultima oasi per gli investitori sia la corona norvegese (NOK), probabilmente “la migliore valuta al mondo”.
Queste affermazioni sono soprendenti se si tiene conto che solo lo scorso dicembre la corona ha perso molti punti rispetto all’euro, a causa della caduta del prezzo del petrolio a cui è legata. Ma, come sappiamo, il petrolio è tornato a salire e così la moneta norvegese, che è una delle poche valute ad aver superato il dollaro di 3 punti percentuali per 6.694 nok.

Bloom conferma la sua preferenza per la corona norvegese, che è una delle 10 valute più scambiate al mondo, ed è vero che l’andamento di questa moneta rispecchia quello della sua economia. In Norvegia c’è stata una crescita del 1,3% negli ultimi mesi dello scorso anno ed è previsto che il PIL non subirà la crisi così come negli altri paesi europei.
Anche la politica monetaria supporta la corona, e inoltre il paese ha un grande surplus di partite correnti.

Ma alcuni analisti sono meno ottimisti sulle prospettive della corona.

Gavin Friend di NAB Capital considera la corona norvegese come la ‘meno peggio’ tra le valute in circolazione, e non riesce ad esserne entusiasta.
Le sue principali preoccupazioni sono la mancanza di liquidità sul mercato e la relazione troppo stretta con i prezzi del petrolio. Sarà difficile che possa avere una buona performance sul lungo periodo se i prezzi rimangono bassi, afferma Friend.

Non mancano i nostalgici dell’oro: in un mondo dove le banche centrali sono disposte a intervenire sulle monete per ogni ricaduta economica, vi sono sempre meno prospettive di investimento sicure in termini di valuta.

L’oro torna ad apparire attraente per gli investitori. Un ritorno al passato?

via Financial Times


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