Vendere oggetti in oro: come funziona?
Di FrancescoSpesso ci si ritrova ad avere in casa degli oggetti d’oro inutilizzati. Infatti, specialmente negli anni passati, era frequente donare gioielli realizzati in questo prezioso metallo in occasione di cerimonie religiose come battesimi e comunioni. Tuttavia, non si tratta sempre di un regalo gradito, e spesso tali gioielli rimangono negli anni in un cassetto o in cassaforte. Se si vuole disfarsi di questi oggetti, è possibile rivolgersi ad un compro oro al fine di venderli e guadagnare qualcosa: si tratta, infatti, di esercizi commerciali (spesso gioiellerie) che acquistano oggetti in oro al fine di fonderli e riutilizzarli per la creazione di nuovi gioielli.
Consigli per la vendita dell’oro
Per vendere il proprio oro in sicurezza, è consigliabile seguire qualche consiglio. La prima cosa da fare, è quella di controllare il peso dell’oro che si intende vendere, avvalendosi di strumenti domestici, come una bilancia da cucina, meglio se digitale. Ovviamente, in questo modo, non si potrà avere una stima precisa, ma almeno ci si potrà fare un’idea del peso e controllare che il negozio non utilizzi una bilancia manomessa. Tuttavia, è bene considerare che le parti metalliche e le pietre degli oggetti in oro influenzano il peso ma non vengono conteggiate ai fini della valutazione. In ogni caso, è sempre bene accertarsi che la pesatura venga effettuata davanti ai propri occhi. Il secondo suggerimento è quello di controllare quanto vale l’oro in una determinata zona. In genere, basta controllare i siti web dei vari negozi, così al momento della vendita diretta sarà possibile calcolare la quotazione proposta. Non bisogna dimenticare, però, che le quotazioni variano anche di pochi centesimi durante la giornata, pertanto è meglio tenere sotto controllo l’andamento delle quotazioni oro al fine di trovare il momento più propizio per procedere alla vendita.
Attenzione ai pagamenti ed ai documenti
Per concludere un’operazione di compravendita dell’oro in tutta serenità, è necessario prestare attenzione ai documenti che accompagnano la transazione. Infatti, vi è l’obbligo per il venditore di fornire un certificato per attestare la transazione, contenente la quantità di oro venduto, i dati dell’acquirente e del venditore, nonché il controvalore in termini monetari. Solo in questo modo si potrà essere tutelati. Su tale certificato, il venditore deve applicare una marca da bollo del valore di due euro, che il compro oro trattiene dal pagamento da effettuare al venditore. Questo è un passaggio fondamentale, in quanto le altre transazioni non sono considerate regolari. Bisogna diffidare anche di chi non richiede i documenti del venditore per registrare l’operazione, ma si fida semplicemente della parola data. Inoltre, non bisogna fidarsi di chi si propone il pagamento in contanti per transazioni superiori ai 999 euro: la normativa antiriciclaggio in vigore in Italia prevede che oltre tale cifra, ci si avvalga di bonifico o moneta elettronica.
Quanto vale l’oro?
Come già detto, le quotazioni dell’oro sono molto variabili, e dipendono anche dalla zona di vendita. È bene precisare, però, che vi sono differenze nella valutazione a seconda della quantità d’oro presente nell’oggetto. Infatti, esiste l’oro puro (a 24 carati) di cui sono fatti, in genere, i lingotti; e quello a 18 carati, di cui sono composti i comuni gioielli. Il compro oro, in genere, applica la valutazione dell’oro a 18 carati.
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