Terminato il lockup di Facebook, gli azionisti fuggono

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Nel gergo finanziario il termine lockup indica il divieto di vendere le azioni acquistate per un certo periodo di tempo al fine di rendere più stabile il mercato. Per coloro che hanno investito in azioni Facebook questo obbligo è terminato e i ribassi delle quotazioni sono stati immediati, in linea con la tendenza già risultata più che ovvia nei mesi passati. Gran parte degli investitori, che pure non erano obbligati a farlo, ha optato per vendita e il titolo ha così raggiunto il suo minimo storico, perdendo nell’intraday oltre il 6,7%, equivalente a 19,69 dollari per azione.

Le azioni Facebook sono dunque scese sotto la soglia psicologica dei 20 dollari (quasi la metà della quotazione iniziale di 38 dollari) e gli analisti temono che la tendenza al ribasso continuerà, causata non soltanto dalla scarsa domanda, ma anche da nuovi problemi legali con le autorità tedesche riguardanti l’annosa questione della violazione della privacy da parte del famoso social network. Anche perché il lockup per ora è scaduto su circa 271 milioni di dollari di azioni, ma seguiranno altre scadenze nei prossimi sette mesi per 2 miliardi di dollari.


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