Stage, esperienza formativa o lavoro sottopagato?
Di DonataGli stage in Italia sono sempre di più: ogni anno ne vengono attivati circa 300.000, ai quali accedono soprattutto studenti o neolaureati, che sperano così di inserirsi nel mondo del lavoro e potenziare il loro curriculum con esperienza formative. Ma lo stage serve davvero agli stagisti, oppure è uno strumento per far lavorare gratuitamente migliaia di disoccupati in cerca di un vero impiego?
In alcuni casi lo stage è davvero organizzato ‘a regola d’arte’, soprattutto quando prevede una retribuzione, seppur minima, un progetto di lavoro e un tutor che possa seguire e formare gli stagisti. Altre volte, e l’esperienza di migliaia di giovani lo conferma, allo stagista vengono assegnati compiti di responsabilità senza alcun tipo di rimborso spese e soprattutto senza un indirizzo di lavoro. E’ vero, si impara ‘facendo’, ma se nessuno ti insegna come correggere i tuoi errori è davvero difficile raccogliere frutti da esperienze sbagliate.
Lo stage però resta ancora uno dei pochi strumenti in grado di aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro. C’è chi vorrebbe abolirli, come gli organizzatori dello Young International Forum. Chi regolamentarli meglio. E chi potenziarli, come il PD, che ha appena proposto di istituire 100.000 stage retribuiti per giovani diplomati e laureati del Mezzogiorno.
E c’è un blog, La Repubblica degli stagisti, che funge da vero e proprio osservatorio sulle aziende che attivano gli stage per studenti e neolaureati italiani, e permette al pubblico di segnalare le imprese che assumono un atteggiamento corretto verso i propri stagisti. Queste aziende ricevono il bollino OK Stage ed entrano a far parte della lista dei ‘buoni’, ovvero aziende che offrono un percorso formativo serio, un rimborso spese adeguato all’età e alla scolarità dello stagista, una buona percentuale di assunti dopo lo stage, un investimento sulla qualità degli stage piuttosto che sulla quantità.
Avete esperienze di stage da raccontare?
Potete farlo nei nostri commenti o presso la Repubblica degli Stagisti, perché ogni contributo può essere utile a migliorare l’esperienza lavorativa di stagisti e imprese!
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Complimenti per il titolo che nelle sue parole riassume il vero concetto dello stage che dovrebbe essere prima di tutto una esperienza formativa con la possibilità poi di racimolare anche qualcosa.
Purtoppo pero’ in molti casi questo non è…
C’e’ anche da dire che in molti casi anche le persone che frequentano gli stage sono pretenzione e voglia di fare saltami addosso 🙂
Non so se ha ancora senso porsi questa domanda…un recente studio sul tema effettuato da Almalaurea ha dimostrato che circa l’80% degli studenti che affrontano uno stage ha bisogno di farne altri prima di trovare un lavoro che sia minimamente contribuito. Un dato che da un pò la misura del modo in cui questo istituto venga sfruttato dalle aziende… Poveri noi stagisti!!! 🙁
Luce blogger di Vita da stRagista