Risparmio con le tariffe bi-orarie? Non è più così!
Di Walter A.Introdotto poco più di un anno e mezzo fa, il meccanismo della tariffa bi-oraria doveva in teoria garantire notevoli risparmi, ma di fatto non è più vero. La fascia oraria consigliata per utilizzare gli elettrodomestici (dalle 19 di sera alle 8 del mattino nei feriali e tutto il giorno per sabato, domenica e festivi) da un anno a questa parte non è più conveniente. L’Autorità per l’Energia ha fornito cifre che dicono il contrario di ciò che pensa il comune cittadino: nel 2011 la fascia notturna ha visto un aumento del 20%, con picchi del 30% nella fascia serale. E anche nei primi mesi del 2012 il costo delle ore serali ha superato quello delle ore diurne.
Perché avviene tutto ciò? Paradossalmente a causa dell’arrivo sul mercato delle energie rinnovabili: è infatti notevolmente aumentata la produzione derivante da eolico e fotovoltaico, che producono a pieno regime durante le ore diurne e in quella fascia oraria hanno la precedenza su tutte le altre forme di produzione dell’energia. Perciò le centrali elettriche a gas funzionano meno durante il giorno e sono confinate a orari residuali. Dopo il tramonto del sole le rinnovabili vengono improvvisamente a mancare – proprio nell’orario in cui salgono i consumi: a quel punto vengono richiamate in servizio le centrali a gas che, per attivarsi immediatamente, devono essere tenute sempre accese. Questo ha un costo per le aziende di produzione elettrica, che hanno a disposizione poche ore per recuperare i margini. Di qui i prezzi alti in bolletta.
Eppure, per la prima volta, nel mese di marzo 2012 la produzione di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili è arrivata al 21%. Con enormi vantaggi per la nostra salute e per quella dell’ambiente e anche per il Paese, che diventa sempre più affrancato dalla dipendenza dai combustibili fossili.
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