Value at Risk e intervallo di confidenza: due concetti importanti per gli investimenti
Di NicolettaQuando si leggono i prospetti informativi KIID, ovvero quei documenti che contengono le informazioni più importanti per gli investitori a riguardo di un determinato prodotto finanziario, compaiono sempre e abbinati due concetti, il Value at Risk e l’intervallo di confidenza
Per Value at Risk (anche traducibile come valore a rischio, ma più spesso indicato con l’acronimo VaR) si intende un limite di rischio relativo a un investimento finanziario. Questa misura indica la massima perdita potenziale di una posizione di investimento su un determinato orizzonte temporale (di solito questo orizzonte temporale – o holding period – è di 1 giorno, ma talvolta è di 10 giorni o di 1 mese o di 1 anno) all’interno di un livello di probabilità detto intervallo di confidenza (che di solito è pari al 95% o al 99%). L’intervallo di confidenza è la misura dell’affidabilità della stima, quindi più è alto, meglio è.
In pratica, l’abbinamento tra VaR e intervallo di confidenza definiscono la probabilità che le perdite di un determinato portafoglio siano maggiori di una certa soglia nell’orizzonte temporale stabilito. Se un portafoglio di investimenti ha un VaR di 1 giorno di 10 milioni di euro a un intervallo di confidenza del 95% significa che, con una probabilità del 95%, il valore del suddetto portafoglio non sarà inferiore a 10 milioni durante quella stessa giornata, mentre resta una probabilità del 5% che lo sia. In altri termini, nel 5% dei casi esiste la possibilità che l’investimento subisca una perdita superiore a quella stimata.
Il VAR è perciò un elemento indicativo del rischio e non una garanzia di protezione del capitale entro i livelli indicati.
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