Riforma delle banche: cosa succederà adesso?
Di MichelleIl Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma delle banche: portabilità dei conti e riassetto delle banche popolari, i principali provvedimenti
Il Governo approva la riforma delle banche, avviando così la trasformazione dei dieci maggiori istituti di credito in Spa, società per azioni. Dunque si preannunciano grandi cambiamenti, con effetti immediati sul mercato e sulle tasche dei correntisti, spesso penalizzati da elevate spese, basti pensare a quelle relative alle carte di credito. Non è un caso che, prima di richiederne una, molti tendano a mettere le carte di credito dei vari istituti bancari a confronto, per individuare la migliore opportunità di risparmio.
La riforma delle banche alla lente d’ingrandimento
La riforma delle banche, già pubblicata sul sito del Consiglio dei Ministri, comporterà una vera riorganizzazione del settore creditizio e una semplificazione delle procedure, prime fra tutte la portabilità dei conto correnti e la patent box. I provvedimenti coinvolgeranno dieci istituti bancari con attivi superiori agli 8 miliardi, quali: Banco Popolare, Ubi, Bper, Bpm, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Popolare di Sondrio, Creval, Popolare dell’Etruria e Popolare di Bari. Saranno invece escluse le banche di credito cooperativo e le popolari più piccole.
Le banche coinvolte avranno 18 mesi di tempo per adeguarsi alle innovazioni introdotte dalla riforma delle banche e trasformarsi in Società per azioni. Infatti fino ad ora vigeva il principio capitario ovvero “una testa-un voto”, secondo il quale ogni socio aveva lo stesso peso indipendentemente dalla quota di capitale azionario detenuta. Secondo il Premier Renzi la riforma permetterà di rinnovare il sistema bancario e renderlo idoneo ad affrontare le nuove sfide europee e mondiali.
Tra i punti salienti della riforma delle banche c’è la portabilità dei conti correnti: ovvero la possibilità di spostare i propri risparmi da una banca all’altra in tempi rapidi, al massimo 15 giorni, lasciando che siano le banche ad addossarsi le spese di chiusura del conto. Le banche che non si adegueranno subito ai provvedimenti dovranno risarcire il cliente.
La seconda grande novità introdotta dalla riforma riguarderà la patent box, ovvero agevolazioni fiscali riconosciute a marchi commerciali ed attività immateriali. Il decreto prevede anche la creazione di una società di servizio per la ristrutturazione, il riequilibrio finanziario di molte piccole medie imprese italiane in difficoltà. Saranno invece premiate le “pmi innovative” che destineranno parte delle proprie risorse alla ricerca e allo sviluppo.
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