Responsabilità amministrativa delle società: come scegliere validi modelli organizzativi 231
Di FrancescoSe ne parla in maniera imprecisa come Legge 231, ma si tratta in realtà del Decreto Legislativo 231,entrato in vigore nel 2001. Un normativa di estrema importanza per le persone giuridiche e le associazioni, poiché ne introduce e ne disciplina la responsabilità amministrativa – che può avere risvolti amministrative e penali per la società, ma anche per i suoi amministratori e manager.
L’ex D.Lgs. 231 del 2001 ha perciò reso di fondamentale importanza l’adozione di sistemi organizzativi aziendali efficaci – che si tratti di piccole, medie o grandi imprese oppure di studi professionali. In compenso, a differenza di quanto avveniva in passato, le aziende possono accedere ai benefici di legge le aziende se, nel caso di una condanna di un loro dipendente, riescono a dimostrare di avere attuato tutti i controlli obbligatori per prevenire il reato.
Di qui la necessità di adottare quelli che in gergo vengono chiamati modelli organizzativi 231, che implicano lo sviluppo di un codice etico e di efficaci protocolli, con formazione adeguata dei dipendenti e istituzione di un organismo di vigilanza interno – un insieme di misure che concorrono al fine della prevenzione dei rischi in caso di commissione di reati all’interno dell’azienda.
Difficilmente però un’azienda è in grado di improvvisarsi esperta in questo settore: sotto tutti gli aspetti conviene di gran lunga affidarsi a consulenti e professionisti con il know-how necessario per affiancare le aziende ad affrontare in maniera completa la complessità dell’argomento e giungere alla piena conformità normativa.
Come scegliere i consulenti adatti per i modelli organizzativi 231?
Un valido partner dovrebbe erogare corsi di formazione per il personale, fornire consulenza aziendale e supporto legale per adottare e applicare le normative vigenti in materia di antiriciclaggio, privacy, sicurezza, ambiente e altre certificazioni. Per ottimizzare i tempi di formazione del personale, oltre che ai corsi di formazione tradizionali in aula possono essere usate anche piattaforme di e-learning oppure il cosiddetto blended learning (lezioni in aula + sessioni di e-learning). Consigliamo vivamente di optare per professionisti capaci di unire consulenza, supporto normativo e formazione. Solo in questo modo il tempo e il denaro investiti nei nuovi modelli organizzativi risulteranno in una rivoluzione positiva, che aiuterà l’impresa non soltanto a operare nel rispetto dell’etica ma anche a migliorare la sua reputazione sul mercato.
Articolo realizzato in collaborazione con Alavie.it.
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