Recupero crediti difficile? Ecco quando rivolgersi ad un avvocato
Di Daniele GrattieriCon l’espressione recupero crediti ci si riferisce ad un procedimento che ha lo scopo di assicurare al creditore di ricevere il proprio credito, vale a dire l’adeguata prestazione.
Essa si basa quasi sempre su una somma di denaro e si usa solitamente nel contesto aziendale. Infatti c’è chi scarica il report azienda anche per tale contesto, ad esempio per ricevere il pagamento di una fattura dopo una fornitura di alcuni servizi.
Pertanto, attraverso il recupero crediti si va a tutelare l’interesse dei creditori: talvolta però, questa procedura può risultare difficoltosa e complessa. Ma per fortuna, secondo quanto riportato dalle normative del codice civile, ci sono varie situazioni in cui è possibile rivolgersi ad un avvocato.
Recupero crediti come funziona
Tramite il recupero crediti si ha modo di avviare una procedura in cui il creditore può riscuotere una somma di denaro (o altre tipologie di corrispettivi) da parte di un debitore.
E’ spesso richiesto nelle aziende, dove magari c’è stata la vendita di alcuni beni non pagati. Attraverso questa forma di azione, il creditore riesce a riscuotere ciò che gli spetta. Stesso discorso nei contesti di notule non saldate, nei confronti di un professionista, quale avvocato, commercialista, geometra e così via.
Ma non è tutto. Ci sono casi in cui oltre alla richiesta del corrispettivo precedentemente stabilito, il creditore può anche farsi risarcire degli interessi e di varie spese che ha dovuto fronteggiare proprio per il recupero crediti.
Tuttavia, è importante tenere a mente che prima di avviare una richiesta di recupero crediti, bisognerà analizzare una serie di fattori.
Infatti, la diffida si può fare nel momento in cui ci sono varie condizioni, ovvero:
- La reale presenza di un rapporto giuridico tra il creditore e il debitore (come ad esempio un contratto)
- La responsabilità da parte del debitore
- Un inadempimento certificato
Avvocato recupero crediti
L’avvocato recupero crediti è dunque una figura professionale che ha lo scopo di intervenire nel momento in cui si riscontra una certa difficoltà nel recuperare un credito da un soggetto debitore.
A questo punto ci si chiede: chi può fare affidamento su un avvocato per il recupero crediti? Ci sono diverse categorie che rientrano in tale normativa, come ad esempio:
- Le aziende che devono riscuotere una somma di denaro dai clienti, come conseguenza di beni e/o servizi
- I privati, come ad esempio nei casi di canoni di affitto
- I professionisti, per via di notule che non risultano saldate
A livello di procedura, funziona così:
Per prima cosa, si effettua una verifica riguardante i presupposti di diritto e di fatto.
Se dovesse risultare positiva, allora si passerà ad una fase detta stragiudiziale. Quest’ultima comincia con una diffida recupero crediti, dove non è necessaria la figura di avvocato anche se lo si consiglia vivamente, in modo tale da ottenere buoni risultati finali.
L’avvocato per recupero crediti si rivela essenziale nel momento in cui la fase stragiudiziale si rivela non favorevole.
Avvocato recupero crediti quando serve
Come vi abbiamo detto poco fa, l’avvocato per il recupero creditirisulta essenziale in alcune circostanze.
In primis, l’esistenza di un rapporto giuridico tra le due parti, come ad esempio un contratto valido. Perché se invece dovesse risultare nullo, la figura professionale non potrà in nessun modo operare.
Stesso discorso nel caso in cui il creditore dovesse vantare un credito per via di una sentenza: diventa fondamentale indagare se sia di natura definitiva oppure esecutiva. Insomma, rivolgersi ad un avvocato recupero crediti non è un qualcosa di indispensabile. Ma è anche vero che in determinate situazioni, il suo supporto può essere fondamentale, proprio perché aiuterebbe il creditore ad ottenere la somma di denaro che gli spetta.
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