Recrowd: sigla accordo con Pitupay che agirà come sostituto d’imposta nel crowdfunding
Di Daniele GrattieriRecrowd è una piattaforma di crowdfunding immobiliare che ha introdotto una novità importante riguardante la tassazione degli investimenti.
In particolare, l’azienda ha introdotto la figura del sostituto d’imposta nel crowdfunding, che cambierà radicalmente il modo in cui i loro investitori devono dichiarare i loro proventi.
Molte piattaforme di crowdfunding italiano si appoggiano a istituti di pagamento esteri, come Lemonway. Tuttavia, questi operatori non sono autorizzati ad operare in Italia come intermediari finanziari e quindi non possono agire come sostituto d’imposta crowdfunding.
Ciò significava che gli investitori sono costretti a predisporre la dichiarazione dei redditi e a sottoporre gli interessi percepiti a tassazione progressiva Irpef, dal 23% al 43%, oltre a predisporre il Quadro RW. Tutto questo senza poter usufruire dell’imposta sostitutiva del 26% e quindi evitando gli obblighi dichiarativi.
Ora, Recrowd ha deciso di dare l’opportunità a tutti gli investitori di cambiare regime, applicando l’imposta sostitutiva del 26% ed evitando gli obblighi dichiarativi.
In pratica, l’iter precedente in vigore fino al 7 marzo 2023 prevedeva che le persone fisiche che investivano attraverso Recrowd nelle società proponenti dovevano seguire questa procedura:
- La società proponente che riceveva l’investimento, quando erogava gli interessi all’investitore, tratteneva direttamente il 26% a titolo di acconto. Successivamente, entro marzo dell’anno successivo, rilasciava la certificazione unica (CU) con l’indicazione della data e dell’importo del versamento effettuato.
- Il privato investitore doveva indicare nella propria dichiarazione dei redditi anche il reddito – cioè l’interesse – ricevuto dalla società proponente, aumentando il proprio reddito imponibile. Di conseguenza anche l’aliquota progressiva Irpef, ricalcolando le imposte dovute e scontando la ritenuta di acconto del 26%. Inoltre doveva indicare l’investimento effettuato attraverso Recrowd nel quadro RW.
Invece, dall’8 marzo, l’iter è cambiato grazie all’accordo siglato con PituPay, istituto di pagamento italiano appartenente al Gruppo Prestiamoci, azienda che opera nel settore dei prestiti tra privati. Questa agisce come intermediario finanziario, attività riservata a chi rientra nell’art. 106 del Testo Unico Bancario.
L’art. 106 del T.U.B. infatti sancisce che l’esercizio nei confronti del pubblico dell’attività di concessione di finanziamenti è riservato esclusivamente agli intermediari finanziari autorizzati. Quindi devono essere iscritti in un apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia.
Segnaliamo che Recrowd è una delle piattaforme di crowdfunding immobiliare più attive e in forte crescita. Basti considerare che dal 1 gennaio 2023 a oggi ha raccolto capitali per oltre 18,6 milioni di euro ma soprattutto ha restituito oltre 4.970.000 Euro in interessi ai propri investitori.
Se questa nuova forma di investimento ha suscitato il tuo interesse e desideri diventare un prestatore, il primo passo da fare è quello di iscriversi sulla piattaforma e aprire un wallet, ricaricare il proprio conto, (anche con un investimento minimo di soli 250,00 Euro) e scegliere a chi prestare il proprio denaro consultando le varie opportunità di progetti via via pubblicate.
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