Investire in ETF: quando e come farlo
Di Daniele GrattieriGli ETF, acronimo di Exchange Traded Fund, rappresentano una particolare categoria di fondi che di solito adottano una gestione passiva. Sono progettati per consentire a coloro che non dispongono di capitali considerevoli di diversificare i propri investimenti con costi contenuti.
Un ETF, quindi, è uno strumento molto interessante per chi desidera investire ma, come sempre accade quando si parla di argomenti così delicati, si deve capire a fondo di cosa si tratta e come gestire il tutto.
La comprensione del funzionamento degli ETF potrebbe risultare complessa in alcune situazioni, nonostante siano molto popolari come strumento di risparmio. Tuttavia, va detto che non sempre rappresentano la scelta più conveniente in assoluto.
Come sottolineato, gli ETF sono dei fondi a gestione passiva che riprendono l’andamento di un certo indice che può essere, ad esempio, il Mib30. In questo caso gli ETF permettono di avere una replica di quello che è l’andamento proprio del suddetto indice: acquistarli significa comprare una quota di un fondo che andrà esattamente come l’indice di riferimento.
In quali casi si può prendere in considerazione un ETF?
Gli investitori con risorse limitate possono trarre vari vantaggi dall’impiego di questi fondi. Per esempio, è possibile ottenere una diversificazione dell’investimento simile a quella della Borsa, ma senza l’obbligo di costanti operazioni di acquisto e vendita né la necessità di monitorare continuamente il portafoglio titoli. Inoltre, diventa possibile partecipare a mercati che, per chi dispone di capitali modesti, spesso risultano inaccessibili. Va notato altresì che gli ETF presentano costi di gestione nettamente contenuti e sostenibili, il che costituisce un ulteriore vantaggio da valutare, specialmente per chi non dispone di capitali ingenti da investire.
Gli ETF si acquistano sul mercato ETFPlus al quale possono accedere solo degli operatori registrati. Ci si deve quindi rivolgere a una banca con deposito titoli o a un broker.
ETF a gestione attiva
Fino a questo punto, abbiamo affrontato la tematica degli ETF a gestione passiva. Tuttavia esistono anche gli ETF a gestione attiva, che rappresentano qualcosa di notevolmente differente rispetto a quanto precedentemente esposto. È importante precisare che non si può trattare la gestione attiva in maniera esaustiva, ma è fondamentale fare attenzione e sottolineare che, in questa situazione, si replica l’andamento di un indice, come già discusso, ma vengono anche introdotte variabili esterne come la capitalizzazione delle società in Borsa e altri fattori.
Conviene investire in ETF?
E’ possibile comprare ETF senza l’assistenza di un consulente finanziario. Gli ETF sono strumenti finanziari accessibili e relativamente semplici da acquistare. Puoi seguirne il processo autonomamente : molte banche, istituti finanziari e società di brokeraggio offrono piattaforme user-friendly per l’acquisto di ETF.
Emerge però una questione del tutto legittima, così come lo è la scelta tra l’opzione attiva e quella passiva. In questo contesto, risulta anche utile seguire le indicazioni degli esperti, i quali possono fornire un’analisi esaustiva dei vantaggi, degli svantaggi e di tutti gli aspetti connessi a entrambe le tipologie.
Solo attraverso questo approccio, ossia attraverso una valutazione accurata del proprio profilo e dell’eventuale investimento, si potrà giungere alla scelta ottimale. Un investitore autonomo preparato, oppure un consulente specializzato in questo campo, sono le due possibili alternative per evitare ogni genere di rischio.
Come precedentemente sottolineato, gli ETF costituiscono uno strumento eccellente proprio per la loro accessibilità a coloro che non dispongono di somme cospicue da investire. È proprio in questi casi che la cautela risulta particolarmente essenziale, dal momento che subire perdite senza conseguire un ritorno finanziario potrebbe comportare un impatto negativo sulla situazione economica del soggetto coinvolto.
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