Quali sono gli investimenti migliori in fase di disinflazione

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Qualche giorno fa, spiegando la differenza tra inflazione, disinflazione e deflazione, vi avevamo promesso di tornare sul discorso esaminando uno a uno i principali prodotti finanziari, per vedere quali di essi sono in grado di battere l’inflazione quando essa sale a ritmi molto lenti, come nell’attuale periodo particolarmente favorevole con un tasso di inflazione che è sceso su base annua dal 3,2% di sei mesi fa ad appena l’1,6%.

Azioni: se considerate soltanto a livello di dividend yield, offrono un rendimento tra il 4,8% e il 5% netto (il triplo dell’inflazione corrente) azioni come quelle di Snam, Eni e Terna. Però, considerando i rendimenti a lungo termine, ci sono ben 17 aziende presenti nell’indice FTSE Mib che hanno battuto l’inflazione cumulata dell’ultimo decennio (22,1%): esse sono Tenaris, Tod’s, Campari, Luxottica, Saipem, Snam, Impreglio, Exor, Eni, Buzzi Unicem, Lottomatica, Pirelli & C, Atlantia, Fiat, Mediolanum, Autogrill ed Enel.

Titoli di stato: i Btp Italia emessi quest’anno, con scadenza nel 2017 sono di gran lunga i più convenienti, perché offrono comunque una generosa cedola, a cui si somma il tasso di inflazione: il loro rendimento è al momento pari al doppio dell’inflazione corrente. Per quanto concerne i Btp tradizionali, raddoppiano il tasso di inflazione quelli con durate superiori ai 7-8 anni, ovvero con scadenza nell’anno 2020, precisamente rendono il 3,23% netto. Non riescono invece a battere l’inflazione i BOT a 3, 6 e 12 mesi, che rendono rispettivamente lo 0,26%, lo 0,52% e lo 0,92%. E pensare che alla fine del 2011 rendevano quasi il 7%.

Obbligazioni societarie: nonostante la tassazione al 20% degli interessi, contro l’aliquota del 12,5% applicata sui titoli di stato, ve ne sono alcune che offrono lo stesso rendimento del Btp Italia ma per scadenze più brevi. Tra queste il bond di Mediobanca con scadenza nel maggio 2020 che rende il 3,2% netto oppure l’obbligazione di MPS con scadenza nell’aprile 2014 che rende il 3,62% netto. Altre emissioni ghiotte sono le Fiat Finance&Trade, la cui cedola netta tocca il 4,1%, ma con rating BB-.

Conti deposito: i migliori di essi risultano sufficientemente remunerativi da battere l’inflazione corrente dell’1,6%. L’investimento in liquidità è ancora competitivo, anche se i rendimenti sono scesi, lo hanno fatto in modo meno veloce dei prezzi al consumo. I vincoli a 3 mesi rendono in media l’1,8%, quelli a 6 mesi il 2,3% e quelli a 12 mesi mesi il 2,9% – e parliamo di cifre al netto delle spese, che risultano quasi sempre azzerate dai conti online.

1 commento su “Quali sono gli investimenti migliori in fase di disinflazione”
  1. carmela ha detto:

    Perche’ non si parla di BTPi o di prodotti a rendimento reale?


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