In quali periodi il petrolio costituisce un buon investimento?
Di AnnamariaIl petrolio può costituire un valido asset di investimento quando si capiscono le dinamiche in base alle quali il suo prezzo sale o scende.
I prezzi del petrolio scendono quando cresce la sua produzione. La grande rivoluzione portata dalla pur controversa tecnica del fracking negli USA aveva portato a cali del prezzo mai visti. Il prezzo del petrolio cala anche quando rallentano i consumi e con essa la produzione industriale in paesi di grande peso come la Cina. In questi casi si scatena una speculazione al ribasso che porta alla rovina la maggior parte dei paesi produttori, che non riescono più ad andare almeno in pareggio con i costi dell’estrazione.
I prezzi degli idrocarburi salgono quando organizzazioni come l’OPEC avviano o rinnovano i tagli di produzione per fare salire il prezzo del barile e anche quando sono in atto crisi internazionali (reali o pilotate da altre nazioni a fini politici) in paesi chiave come Libia, Venezuela, Iran e Iran.
In questo periodo sono presenti una serie di fattori politici ed economici che potrebbero condurre a buone soddisfazioni per gli investitori che decidono di investire sui titoli petrolifero con scadenze sul medio periodo. Molti analisti consigliano perciò di investire sul petrolio, con una preferenza per le aziende americane rispetto a quelle mediorientali: le prime sono più solide e affidabili per una serie di motivi. Non ultimo il recente rafforzamento della capacità produttiva nel Permian Basin, una delle aree di produzione di più alto livello e di più basso costo negli Stati Uniti. A questo si aggiunge il vantaggio della presenza di numerosi impianti di raffinazione sullo stesso territorio statunitense rispetto al Medio Oriente che deve inviare il greggio altrove prima di esportarlo, con ovvia lievitazione dei costi.
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