Qual è la differenza tra educazione finanziaria e cultura finanziaria?
Di NicolettaAnche se sicuramente le due locuzioni educazione finanziaria e cultura finanziaria possono essere impiegate come sinonimi, c’è chi preferisce operare una distinzione interessante tra i due concetti – ovvero separare in due compartimenti diversi quelle che di solito ci sembrano delle conoscenze che rientrano nello stesso calderone.
Quando di parla di educazione finanziaria si intende l’impegno dell’individuo a informarsi su investimenti e finanza leggendo giornali, riviste e libri specialistici su questo momento, imparando ad esempio la differenza tra azioni e obbligazioni e strumenti derivati e qual è il contenuto esatto (o auspicabile) del materiale informativo sui prodotti finanziari.
La cultura finanziaria si limita invece all’acquisizione delle conoscenze necessarie per prendere delle decisioni relativi ai propri investimenti personali o di famiglia. Include perciò concetti come diversificazione, pianificazione, investimenti a fini pensionistici. Il fine della cultura finanziaria è più “spiccio”, ovvero in questo caso non pretende di dedicare molto tempo all’apprendimento di concetti molto dettagliati o avanzati di investimenti e finanza. In altre parole, avere cultura finanziaria non significa necessariamente essere in grado di investire il proprio denaro da soli, ma può implicare la necessità di rivolgersi a un consulente di fiducia – esattamente come per i problemi di salute ci si rivolge a un medico, per quelli fiscali a un commercialista, per quelli legali a un avvocato.
Avere chiara questa distinzione può essere utile a molti per proporsi un obiettivo realistico quanto alle conoscenze che è necessario acquisire (oppure no) nel campo della finanza e degli investimenti, evitando il pericolo di sentirsi scoraggiati di fronte a concetti ritenuti eccessivamente complessi per le proprie possibilità di studio. Concentrandosi sul miglioramento della propria cultura finanziaria si può arrivare ad assumere un ruolo più attivo e assertivo nella scelta del consulente e nell’interazione con quest’ultimo.
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