Polizze vita: solo due anni di tempo per reclamare il denaro versato!
Di NicolettaLe polizze vita sono una forma di investimento molto popolare e, in fondo, raccomandabile: una maniera per accantonare regolarmente una parte dei propri sudati risparmi per assicurarsi un avvenire più tranquillo, una ‘pensione integrativa’, per dirla in maniera semplicistica.
Dopo 15, 20, 25 anni di versamento del premio periodico, in teoria si può incassare un capitale finale maggiore della sommatoria dei premi versati (se si era stipulata una polizza a capitale differito) oppure incassare un vitalizio (se si era stipulata una polizza di rendita).
Fin qui tutto bene, a patto di non scordarsi, una volta giunti alla scadenza, di chiedere il rimborso del denaro versato!
E’ già successo a vari smemorati o a eredi di assicurati nel frattempo deceduti. Il contratto è andato smarrito; la comunicazione dell’assicuratore non arriva perché nel frattempo si è cambiata residenza, la memoria non sovviene… e così il denaro va letteralmente in fumo. E la legge non è dalla parte dell’assicurato, dal momento che un decreto legislativo approvato nell’agosto del 2008 ha fissato un “termine-capestro” per reclamare il rimborso del denaro: precisamente due anni dalla data di scadenza della polizza. A partire dal giorno seguente questi due fatidici anni, l’assicurato non può reclamare più nulla e non può far valere i suoi diritti.
Una legge ingiusta, indubbiamente, specie se si considera che per altri tipi di investimento (conti correnti, depositi postali o titoli di Stato) la prescrizione dura 10 anni. Le associazioni dei consumatori si stanno battendo per l’abolizione della norma, secondo la quale il denaro proveniente dalle Polizze vite dormienti confluisce nel fondo istituito dal Ministero dell’economia.
Come tutelarsi nel frattempo? Potete imporre all’agente assicurativo con cui stipulate la polizza di prendere nota nel contratto del conto corrente sul cui volete che vi sia accreditato il capitale alla scadenza della medesima. Oppure, a costo di sembrarvi lapalissiani, visto che si tratta spesso di contratti stipulati decenni prima dell’incasso, vi consigliamo di comunicare a più di un parente e/o amico la data di scadenza della polizza, in modo che le probabilità di dimenticarsene diminuiscano.
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