Polizze unit-linked: vantaggi e limiti
Di NicolettaLe polizze unit-linked costituiscono nella galassia dei numerosi contratti assicurativi quelli di stampo più “finanziario”. In esse, i premi versati sono investiti in quote di fondi assicurativi interni diversificati (chiamate, appunto, units). Questo tipo di polizza non garantisce una soglia minima di rendimento: il risultato finale è del tutto legato alle prestazioni dei suddetti fondi interni sottostanti (peraltro di solito con andamento assai simile a quello dei tradizionali fondi comuni di investimento). In rari casi il rendimento derivante da questo investimento può risultare nullo o addirittura negativo.
Chi sottoscrive questo tipo di polizza ha la facoltà di scegliere la linea di gestione più consona alla sua propensione al rischio. Il contenuto delle polizze unit-linked può essere di tipo azionario, obbligazionario, bilanciato, flessibile o costituito da liquidità.
Negli ultimi anni la raccolta dei fondi interni collegati alle polizze unit-linked si è concentrata soprattutto sui fondi obbligazionari e questo per varie ragioni: l’idea del reddito fisso piace agli investitori che ragionano in maniera da proteggere il più possibile il capitale. Per avere rendimenti più interessanti (almeno sul lungo termine) occorre però optare per fondi di tipologia azionaria.
Con le polizze unit-linked, l’investitore ha comunque sempre la possibilità di modificare l’asset allocation ovvero la distribuzione dei fondi fra le diverse asset class (o attività di investimento). Questa modifica non avrà infatti un peso fiscale: le tasse sul capital gain (ovvero il guadagno calcolato facendo la differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto) si pagano soltanto alla fine del contratto e non quando avvengono movimentazioni dei fondi sottostanti.
Di fatti, negli ultimissimi mesi, con la perdita di valore di titoli di stato e di altri strumenti obbligazionari, gli operatori del settore hanno registrato una tendenza all’aumento della componente azionaria.
Ecco in sintesi i principali limiti delle polizze unit-linked: il loro contenuto prevalentemente finanziario espone il risparmiatore-assicurato all’andamento dei mercati e rende la prestazione assicurativa incerta. Le polizze unit-linked hanno poi anche costi elevati, che vedono un sommarsi delle spese di collocamento iniziale, di quelle per la gestione dei fondi sottostanti, dei caricamenti iniziali ed eventualmente della penale per un riscatto anticipato.
In compenso, questi prodotti hanno i seguenti vantaggi: sono insequestrabili, impignorabili ed esenti da imposta di successione (i beneficiari, in caso di morte dell’intestatario possono anche essere persone al di fuori dell’asse ereditario).
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“sono insequestrabili e impignorabili …” è uno dei cavalli di battaglia di chi colloca questi prodotti che, come giustamente dice il post, presentano costi impliciti elevati.
Si tratta di una mezza verità e – perciò – anche di una mezza falsità, destinata a trarre in inganno molti.
Chi davvero desidera tutelare il proprio patrimonio deve pianificare per tempo, agire nella conoscenza e nel rispetto delle leggi, farsi eventualmente assistere da un professionista privo di conflitti di interesse. Non esistono soluzioni magiche.
Paolo Tirabassi