Piani di investimento: che differenza c’è tra PAC e PIC

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PACPAC è la sigla che indica la locuzione Piano Di Accumulo, vale a dire un piano di investimento scaglionato in versamenti con cadenza, in genere mensile o trimestrale, ma anche annuale.

Un PIC è invece un Piano di Investimento del Capitale nel quale si effettua un versamento del capitale in un’unica soluzione.

La scelta tra le due forme di investimento dipende ovviamente dalle disponibilità del risparmiatore: c’è chi, nel tentativo di fare fruttare i risparmi, può permettersi soltanto piccoli versamenti periodici. Inoltre, gli investimenti a rate riducono i rischi. D’altra parte però, negli investimenti effettuati in un’unica soluzione, in caso di salita dei mercati, l’investimento rende molto di più.

La redditività di un PIC o di un PAC, indistintamente, dipende però anche dalle caratteristiche del sottostante su cui si sceglie di investire. La scelta più frequente è quella di un ETF che replica l’andamento di un determinato indice azionario: in questo caso bisogna essere consapevoli del fatto che gli indici della borsa americana o tedesca sono meno volatili di altri, come ad esempio quelli della borsa giapponese e che per i primi la probabilità di ottenere dopo 20 anni di investimento meno di quanto versato è assai bassa, mentre nel secondo caso è piuttosto elevata.

Per entrambi gli strumenti di gestione del risparmio citati bisogna tenere ben presente i costi di gestione, espressi in cifre dal TER (Total Expense Ratio): un 1% di spese comporta già un dispendio molto alto. Mediamente, in questo periodo le spese di gestione per gli ETF azionari dovrebbero limitarsi a uno 0,5%.


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