Piani di accumulo: una possibile soluzione per crearsi un supplemento alla pensione
Di AnnamariaCon ogni anno che passa è sempre più chiaro che è indispensabile costruirsi una pensione integrativa di qualche tipo per completare l’importo esiguo di quella pubblica e conservare così un tenore di vita adeguato anche nella terza e quarta età. Le strade percorribili sono numerose: da tempo parliamo di fondi chiusi di categoria, fondi aperti, Pip e PAC (piani di accumulo). In quest’ultimo ambito, gli istituti bancari e società del risparmio gestito stanno creando nuovi prodotti finanziari a questo fine che rispetto alle soluzioni complementari tradizionali offrono maggiore flessibilità, costi ridotti e formule adatte alle generazioni più giovani. Un buon esempio in questo senso è il fondo comune «Pensaci Oggi» lanciato di recente da Zenit Sgr, un fondo comune di investimento di semplice gestione flessibile nel senso che su esso si può investire o disinvestire in ogni momento senza limitazioni, senza penali e pesanti commissioni di uscita. Si tratta insomma di una sorta di «salvadanaio evoluto» nel quale il cliente può versare anche piccoli importi (bastano 100 euro al mese). Una formula adatta soprattutto ai giovani che spesso lavorano con contratti atipici, contributi “a singhiozzo” e comunque cifre contenute. Il può essere sottoscritto online e prevede soltanto commissioni di gestione che però al terzo anno vengono restituite per il 30% (dal terzo anno in poi la commissione scende allo 0,70%).
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