Per cambiare gestore di luce, gas e acqua bisogna comunicare i dati catastali
Di NicolettaDa anni in Italia si sta cercando di promuovere il libero mercato dell’energia, facilitando il passaggio da un gestore all’altro, per esempio da Enel o A2A a EdisonCasa ed MPE. In teoria è tutto facile: basta comunicare i propri dati alla nuova compagnia scelta, che si occuperà di sciogliere il vecchio contratto, saldare debiti e regolare i crediti in sospeso ecc. In realtà, non tutti sanno che nella procedura si nasconde un’insidia: se non si comunicano i dati catastali all’Agenzia delle Entrate anche se già noti, può scattare una sanzione. Questo perché l’Agenzia delle Entrate utilizza i nuovi contratti per scoprire chi possiede case non accatastate che sfuggono al Fisco. La sanzione da pagare per la comunicazione mancata o inesatta dei suddetti dati va da un minimo di 103 euro a un massimo di 2065 euro.
Certo, la difficoltà non è certo un incentivo al cambiamento di gestore. Ma, lasciando da parte le polemiche, poiché siamo per la liberalizzazione del mercato precisiamo quale documento bisogna allegare: la comunicazione dei dati catastali identificativi dell’immobile presso cui è attivata l’utenza elettrica o del gas. Il documento deve riportare queste informazioni: Codice comune catastale, sezione urbana, Foglio, Subalterno, Particella, Segue particella e Tipo particella.
La comunicazione deve essere inoltrata prima che il contratto sia perfezionato. In altri termini, se vi arriva la prima bolletta del nuovo gestore, siete già in contravvenzione.
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