Obbligazioni corporate: una soluzione di investimento per il futuro?

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Con la fibrillazione delle Borse e i bond governativi presi di mira dalla speculazione, la parola d’ordine è ogni giorno di più diversificazione del portafoglio. Che per parecchi investitori del mercato retail significa anche guardare ai corporate bond, cioè alle obbligazioni emesse da grandi società quotate e da multinazionali. I casi di insolvenza delle società private non sono rari; perciò per i piccoli e medi investitori è meglio concentrarsi su quelle che di recente hanno avuto rating di notevole affidabilità da parte delle agenzie. In questo periodo i mercati stanno discriminando in maniera assai forte il merito di credito dell’emittente. Visti i rischi che corrono gli stati sovrani, questo tipo di obbligazioni rappresentano un’opportunità e il loro rischio è percepito come minore, specialmente per le aziende molto internazionalizzate.

Che cosa presenta il panorama italiano tra gli strumenti corporate? In questo periodo gli occhi sono puntati sull’offerta del colosso petrolifero ENI, il cui collocamento è partito da due settimane e andrà avanti fino al giorno 4 di ottobre. I bond di ENI si dividono in due tranches (la prima a tasso fisso e la seconda a tasso variabile) e scadranno nel 2017. L’offerta ENI potrebbe arrivare fino a 2 miliardi di euro se la richiesta sarà sostenuta, con rendimenti stimati tra il 4 e il 5%.


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