L’importanza del DIL rispetto al PIL nella situazione economica italiana

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Come sottolinea Marco Fortis in un recente articolo sul quotidiano Il Messaggero, se si sommano i debiti privati delle famiglie, con quelli di imprese, pubblica amministrazione e banche, i dati per il debito pubblico previsto per il 2011 dal Fondo Monetario Internazionale, si scopre che i paesi con il più basso debito aggregato sono la Germania e l’Italia.

Le sorprese non si esauriscono qui, in quanto consultando la classifica ci si accorge che a primeggiare per indebitamento sono invece Stati Uniti, Spagna, Gran Bretagna e Giappone con un rapporto percentuale che va da un minimo del 327% degli USA a un massimo del 506% del Giappone rispetto al prodotto interno lordo (PIL). I valori del DIL più bassi della classifica sono quelli di Francia (324%), Italia (319%) e Germania (284%).

La morale da raccogliere in questi dati è che gli americani e gli inglesi non possono continuare a cantarci la lezione. Bisogna che in futuro venga sottolineata l’esigenza di guardare con serenità a tutte le componenti del debito di un paese, e non solo al PIL. E’ arrivato il momento iniziare a ragionare in termini di DIL, ovvero di debito interno lordo (in inglese Gross Domestic Debt o GDD), se non altro per fare meglio e più in fretta tutto il necessario per sistemare i conti pubblici e recuperare competitività nel nostro paese.


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