Levata di scudi per la commissione sul prelievo di contanti allo sportello

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Sempre più infuocata la polemica sul caso della cosiddetta “tassa sul contante”, la nuova commissione introdotta di recente da molte banche sul prelievo di denaro liquido allo sportello, che in taluni casi arriva a 3 euro.

Come fanno rilevare all’unisono le associazioni dei consumatori in una lettera all’Antitrust, la commissione genera notevoli disagi per alcune tipologie di clienti, soprattutto i clienti anziani, che hanno poca dimestichezza con il denaro di plastica e gli sportelli automatici del Bancomat (se si preleva presso uno della propria banca o dello stesso gruppo non sono infatti applicate commissioni).

L’ufficio del Garante per la sorveglianza dei prezzi (più noto come Mister prezzi) ha aperto un’inchiesta in proposito, in cui sono incluse anche altre questioni, per esempio quella sulle attuali norme riguardanti il contenimento delle commissioni di massimo scoperto. E’ già stato fissato un incontro con l’ABI per il 15 marzo p.v.

Nel frattempo, le banche difendono il provvedimento, sostenendo che l’obiettivo è soltanto quello di scoraggiare l’uso dei contanti a favore di carte di credito e di debito, in maniera da liberare risorse allo sportello per dedicarsi a operazioni a “maggiore valore aggiunto”. Se è vero che alcune banche, come la Sparkasse dell’Alto Adige esentano dal balzello gli over-65, ma il distinguo non è sufficiente a placare le associazioni dei consumatori. Come dice Fabio Picciolini di Adiconsum, “Con questo nuovo balzello si arriva all’assurdo per cui il denaro contante lasciato alle banche costa al consumatore quanto una carta di credito”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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