Le ansie per la Grecia: è giusto preoccuparsi? Come mettersi al riparo?
Di NicolettaIl declassamento dei titoli di stato greci a ‘spazzatura’ (junk) comunicato dall’agenzia di rating internazionale Standard & Poor’s ha prodotto i noti effetti negativi su tutte le Borse mondiali degli ultimi due giorni, solo parzialmente recuperati nella giornata di oggi. Questo è il segno evidente dell’interdipendenza finanziaria in cui viviamo oggi, se si considera quanto sono piccole le dimensioni della Grecia rispetto alle proporzioni dell’economia mondiale.
In tutta questa situazione preoccupa il fatto che la Grecia sia incapace di mettere ordine nei conti pubblici: lo stato ellenico dovrebbe essere ‘commissariato’ sotto il profilo finanziario. Preoccupa anche l’altissima tensione sociale in Grecia, così come non può che lasciare sbigottiti l’atteggiamento dilatorio della Germania che per affrontare il problema vuole aspettare l’esito delle proprie elezioni amministrative.
Dà invece fiducia l’alto livello di risparmio presente in Europa e in particolare in Italia, dove i nostri titoli di stato vengono assorbiti con grande facilità, anche per merito del nostro risparmio interno. Nel nostro paese è improbabile che si ripeta un fenomeno come quello che viene popolarmente descritto come ‘il fallimento della Grecia’.
A ogni buon conto, il risparmiatore che voglia tutelare i suoi risparmi potrebbe trarre spunto dalle mosse per difendersi dal possibile ‘tsunami greco’ suggerite in questo articolo di Vittorio Carlini comparso oggi sul sito IlSole24Ore:
* capire se si hanno dei titoli greci nel proprio portafoglio (meglio chiedere all’istituto di credito)
in caso positivo comportarsi in maniera diversa:
* se la percentuale di esposizione al ‘rischio Grecia’ è bassa (5-10%) conviene conservare il fondo o comunque aspettare di vedere come si evolve la situazione, poiché è abbastanza probabile che una ‘toppa’ sarà messa con l’intervento dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale;
* se invece l’esposizione è elevata (30-50%) il consiglio è di vendere subito, anche per chi ha un’alta propensione al rischio.
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