La rendita da affitto e la registrazione del contratto

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rendita da affitto

L’attuale momento storico sembra non lasciare molto spazio ai piccoli investitori qualsiasi sia la tipologia d’investimento; tuttavia, l’acquisto di uno o più immobili è sempre la scelta migliore e nel lungo periodo di tempo dovrebbe garantire un certo ritorno economico.

Per via delle recenti disposizioni governative, le abitazioni beneficeranno di una rivalutazione che potrebbe aumentare la rendita di un eventuale affitto.

A tal proposito in Italia è tutt’ora possibile individuare alcune aree dove le opportunità di guadagno sono decisamente maggiori rispetto ad altre, regioni in cui vale la pena comprendere come muoversi per cercare un affittuario fidato e concludere un contratto che sia soddisfacente per entrambi le parti.

Vediamo insieme come investire al meglio il proprio denaro affittando un immobile e a chi conviene rivolgersi per fare in modo che la rendita da affitto sia tale da non vanificare i vantaggi che derivano dal possedere una o più case.

Investire negli immobili grazie alla rete internet

I primi passi da compiere per affittare in sicurezza riguardano lo stesso contratto, un documento che deve essere redatto con estrema precisione per evitare contenziosi sia con l’Agenzia delle Entrate, sia con l’inquilino.

La registrazione del contratto di locazione online è ora possibile grazie all’iniziativa dei professionisti di CB Amministrazioni che hanno deciso di mettersi a disposizione dei piccoli proprietari sfruttando le potenzialità della rete internet.

La registrazione online può essere effettuata con pochi click spendendo una cifra molto conveniente pari a soli 25 euro. In questo modo ogni proprietario può affittare la sua casa senza doversi preoccupare di nulla, in quanto ogni dettaglio sarà curato da chi ha una conoscenza approfondita della materia.

Tale soluzione permette di ottenere tutto il supporto amministrativoburocratico e legale; inoltre non solo si avranno i chiarimenti necessari a seconda della situazione, ma diventa molto più difficile commettere errori che possono costare molto cari una volta che il rapporto di locazione è in atto.

Grazie alla rete internet è possibile entrare in contatto con professionisti che non trascureranno alcun dettaglio; gli immobili verranno valutati scrupolosamente e sarà effettuata una verifica per determinare se le abitazioni sono in regola con le normative vigenti per quanto riguarda gli impianti. Successivamente si procederà per definire con esattezza la ripartizione delle spese condominiali fra tutti i soggetti coinvolti.

Sul contratto di locazione sarà possibile specificare anche cosa accadrebbe in caso di rescissione dello stesso da parte dell’inquilino, il quale nella maggior parte dei casi dovrebbe comunicare le sue intenzioni almeno 6 mesi prima di lasciare l’immobile o corrispondere comunque 6 canoni dal momento in cui lascia l’abitazione, ammesso che il contratto stesso non scada prima.

In pratica, ogni investitore potrà approfittare della rete internet per beneficiare di un servizio completo con il quale sarà possibile acquistare l’alloggio migliore in base alle proprie intenzioni, oltre ad avere a disposizione tutti gli strumenti per valutare le spese e gli eventuali ricavi.

Costi e modalità per registrare una locazione

In linea di massima per registrare un contratto d’affitto è necessario attenersi alle seguenti regole:

  • esistono dei limiti temporali da rispettare. Innanzitutto la registrazione del contratto è obbligatoria quando la sua durata supera i 30 giorni e deve essere completata dal proprietario entro lo stesso periodo di tempo; inoltre, deve essere comunicata all’affittuario e all’eventuale amministratore condominiale entro 60 giorni;
  • è possibile registrare il contratto attraverso tre modalità distinte che sono esattamente le seguenti: formato cartaceotelematico o con l’ausilio di un terzo soggetto abilitato;
  • la via telematica è obbligatoria quando il proprietario è un agente immobiliare o possiede più di 10 immobili.

Registrare un contratto comporta delle spese accessorie che possono essere sintetizzate come segue:

  • imposta di bollo: è a carico del proprietario e consiste in una tassa da 16 euro ogni 100 righe di contratto;
  • imposta di registro: deve essere corrisposta sia dall’inquilino che dal proprietario per una quota pari al 50% del totale cadauno. A sua volta, l’imposta di registro differisce a seconda della tipologia del contratto e/o degli immobili coinvolti: parliamo di una quota pari al 2% del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità quando si tratta di abitazioni civili, che diventa l’1% se i soggetti sono passivi di IVA; di una cifra del 2% per i beni cosiddetti strumentali; di una quota pari allo 0.5% per i rustici. Tutti gli immobili di diversa natura da quanto sopra specificato sono soggetti a un’imposta di registro pari al 2%, sempre moltiplicato per il numero delle annualità;
  • l’imposta di registro può essere ridotta in ragione del 30% (sulla base imponibile) quando gli immobili coinvolti sorgono in centri abitati ad alta tensione abitativa (altrimenti detto ad alta densità abitativa), per i quali esiste un elenco dettagliato sul quale verificare o meno la presenza di uno specifico comune;
  • l’imposta di registro può essere pagata per intero alla stipula del contratto oppure anno per anno, purchè il pagamento sia effettuato almeno 30 giorni prima della scadenza di ogni annualità.

Per comprendere definitivamente le possibilità di registrazione disponibili per ogni proprietario esaminiamo in cosa consiste la cedolare secca. Parliamo di una modalità contrattuale mediante la quale non è necessario pagare né l’imposta di bollo, né l’imposta di registro; ovviamente vi sono dei vincoli applicati che possono essere riassunti come segue:

  • in regime di cedolare secca il canone concordato non può essere modificato per tutta la durata del contratto;
  • è possibile sottoscrivere la cedolare secca per tutti gli immobili appartenenti alla categoria catastale A con l’esclusione della A/10, alla quale appartengono gli uffici professionali e gli studi privati;
  • la cedolare secca è applicabile anche nel caso gli immobili appartengano alla categoria catastale C/1, cioé negozi commerciali o botteghe. In questo caso la superficie non deve essere maggiore di 600 mq;
  • con tale formula contrattuale si applica un’imposta sostitutiva pari al 21% sul canone di locazione riferito a un intero anno.

CB Amministrazioni si occupa di tutti questi dettagli forte della sua esperienza trentennale; il rapporto diretto con i condomini e la verifica costante dello stesso sono la soluzione ideale per centrare l’obiettivo e ottenere una rendita adeguata dal proprio investimento immobiliare.


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