La pazienza: una dote fondamentale per gli investitori
Di MichellePer quanto possa suonare strano, esiste un modo per indicare gli investimenti a lungo termine come capitale paziente (in inglese, patient capital). Ebbene sì, la pazienza non è soltanto una virtù morale, ma anche economica.
Proprio come in agricoltura, per far crescere il denaro ci vuole tempo. Ci sono anche quelli che riescono a trarre profitto da mordi-e-fuggi, ma per chi preferisce la prudenza al rischio e capisce che cosa sta dietro il processo di investimento a lungo termine il successo è garantito.
Un primo ingrediente degli investimenti “pazienti” è la pianificazione. Un altro è la necessità di iniziare a risparmiare da giovani (soprattutto se lo si fa a fini pensionistici). Un terzo concetto fondamentale da tenere presente è quello di interesse composto. Per dirla grossolanamente, il continuare a investire anche gli interessi prodotti dai cespiti, invece di usarli ogni volta che si ricevono cedole o dividendi. Mettendo insieme un lungo intervallo temporale di investimento e interessi composti, i benefici sono molto spiccati e le somme da versare assai più basse a parità di risultato finale.
Altro concetto fondamentale dell’investitore a lungo termine è che il tempo minimizza i rischi: per questo, se possibile, è meglio non vendere i prodotti finanziari quando il loro valore scende, ma aspettare che il mercato si riprenda. Anche qui, il successo non deriva dal rincorrere i titoli delle news finanziarie giorno per giorno, ma nel rimanere aderenti al piano che ci si è prefissi. E’ un problema comune a tutti gli investitori del mondo: la maggior parte di loro si lascia prendere dal panico e si sente spinta a vendere, cambiare, comprare altro. Ma soltanto quelli veramente esperti sanno qual è il momento giusto per entrare o per uscire dai mercati.
Infine, proprio come nella metafora agricola che abbiamo usato all’inizio, non si potrà mai insistere troppo sull’importanza della diversificazione.
Come si comportano gli investitori italiani a questo proposito? Sono atavicamente propensi al risparmio, ma, in media, hanno difficoltà nella pianificazione a lungo termine. Tant’è vero che sono rari i fondi comuni di investimento trentennali in Italia, che pure negli ultimi hanno anno fruttato anche un eccellente 4,6% netto annuo.
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