La Commissione UE propone i PEPP, fondi pensionistici europei
Di AnnamariaPer fare fronte al comune problema della sostenibilità dei sistemi di previdenza pubblica, la Commissione Europea ha proposto qualche mese fa l’introduzione di un prodotto pensionistico paneuropeo ad adesione individuale: il PEPP. La sigla sta per Pan-European Personal Pension product e indica dei prodotti pensionistici di tipo individuale armonizzati a livello europeo.
I PEPP ovviamente non sostituirebbero, ma affiancherebbero i prodotti previdenziali già esistenti nelle singole nazioni, promuovendo la concorrenza tra i fornitori, a beneficio dei risparmiatori. Potranno essere offerti da banche, assicurazioni, società di gestione, imprese di investimento e fondi pensione occupazionali. Potranno essere sottoscritti da lavoratori autonomi e dipendenti, ma anche studenti o disoccupati. In Italia andranno ad affiancarsi ai prodotti previdenziali individuali già esistenti, per certi versi facendo concorrenza ai fondi pensione aperti, ai fondi negoziali e alle polizze PIP.
Sorgono degli interrogativi sulla fiscalità di questi prodotti. La normativa in fase di studio armonizza infatti alcune caratteristiche essenziali dei Pepp (distribuzione, politica degli investimenti, trasferimento e portabilità), ma non il trattamento fiscale. Non potendo incidere sulla normativa fiscale, che resta competenza dei singoli paesi, la Commissione Europea deve limitarsi a raccomanda agli stati membri dell’UE di riconoscere ai prodotti pensionistici individuali paneuropei gli stessi sgravi fiscali concessi ai prodotti pensionistici individuali nazionali.
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