La BCE inizia a esaminare gli attivi di 130 banche: che cosa significa?
Di NicolettaSono 130 banche in tutto e rappresentano l’85% del sistema bancario dell’Eurozona. A partire dal mese prossimo saranno sottoposte alla asset quality review, ovvero alla valutazione degli esperti della Banca Centrale Europea, in vista del passaggio delle competenze di supervisione alla BCE che avverrà esattamente tra un anno, nel novembre 2014. Tra gli istituti di credito sotto esame 15 sono italiani, ovviamente i maggiori del nostro sistema bancario: da Unicredit a Intesa San Paolo, da MontePaschi alla Banca Popolare di Milano. L’analisi delle banche seguirà tre linee guida, comunicate ufficialmente ieri dalla BCE: esame dei rischi, della qualità degli attivi (ovvero, valutazione dell’esposizione creditizia) e stress test (per valutare la capacità di resistenza in caso di crisi. Il parametro di riferimento per l’emergenza sarà un 8% delle attività come capitale minimo necessario ad affrontare le turbolenze dei mercati. Tutto questo costituisce un importante passo avanti per l’Europa e per la fiducia nella solidità delle banche della zona Euro. Le prime reazioni della Borsa non sono però state positive: ieri tutti i titoli bancari hanno “sbandato”, trascinando in basso i listini – soprattutto quelli di Piazza Affari, vista la spiccata incidenza dei titoli di questo comparto – ma anche le altre borse europee. D’altra parte però, se questo è un passo avanti per il completamento dell’unione bancaria europea le posizioni politiche sulla risoluzione di eventuali problemi sono già diverse. Secondo alcuni paesi le banche che dovessero risultare fragili dopo l’analisi della BCE potrebbero essere salvate con risorse prevalentemente pubbliche, secondo altre ad accollarsi questo peso dovrebbero gli azionisti e i creditori privilegiati. In ogni caso, l’obiettivo dell’operazione è mettere al sicuro il sistema da futuri choc e fare tornare il denaro in circolo a sostegno di imprese e famiglie.
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