Investire in Renminbi (la valuta cinese): perché conviene e in quale misura
Di Daniele GrattieriDiversificazione è sempre stata la parola d’ordine per gli investimenti e di questi tempi lo è ancora di più. Una piccola parte del proprio portafoglio potrebbe essere investito in Renminbi. Si può farlo con l’apertura di un conto presso una delle banche cinesi presenti nel nostro paese. Oppure acquistando un fondo specializzato in azioni cinesi. Gli esperti consigliano un 5-10% del proprio portafoglio investito in bond cinesi e un 5% in azioni.
Il Renminbi (nome di difficile ortografia, tanto che molti sbagliano e scrivono Reminbi, o Renmibi, più facile da abbreviare in RMB), sta di fatto crescendo molto come valuta impiegata negli scambi commerciali tra Cina e partner internazionali: nello scorso anno si è passati al 9% (mentre nel 2010 la percentuale si fermava al 2,5%). Proseguirà la tendenza? Di sicuro si può dire che la Cina lo impiegherà sempre più per commerciare con altri paesi asiatici e nazioni emergenti al posto del dollaro. E, alla luce del fatto che l’economia cinese è la seconda del mondo e che, nel giro di 5-6 anni potrebbe diventare la prima, è assai verosimile che assisteremo a una crescente internazionalizzazione del RMB.
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