Investire in ETF – i principali vantaggi
Di NicolettaA chi in questo periodo si reca in banca e chiede un consiglio su come investire una somma modesta di denaro vengono solitamente consigliati dei fondi d’investimento, una polizza vita o i nuovi PIR (Piani Individuali di Risparmio). Raramente si parla invece degli investimenti in ETF, che sono semplici da gestire e soprattutto prevedono commissioni molto contenute.
ETF significa Exchange Traded Fund. Il termine indica una quota di un fondo indice quotato in borsa, ovvero un fondo comune di investimento aperto indicizzato – ovvero, replicano fedelmente l’andamento di un indice azionario oppure obbligazionario, di un indice del mercato immobiliare, di indici settoriali o di panieri di azioni/obbligazioni. Siamo quindi di fronte a un tipo di gestione passiva dove gli investimenti effettuati con il denaro raccolto avvengono mediante procedure praticamente automatiche, quindi poco costose.
Il prezzo di un ETF è costituito dal degli strumenti sottostanti (quelli su cui il fondo investe) con la somma di uno spread (all’acquisto) o la sottrazione di uno spread (ala vendita). Lo spread è ciò che guadagna l’intermediario, ma è un prezzo controllato.
I vantaggi principali degli ETF sono i seguenti:
* l’investitore sa sempre esattamente come sta andando il fondo (in quando esso replica un indice o un paniere definito)
* non presentano commissioni di entrata, di uscita e di performance (a differenza degli altri tipi di fondi)
* la commissione di gestione è inferiore (per un fondo passivo azionario va dallo 0,15% al 0,60%, mentre in fun fondo comune tradizionale il range è 1,5% – 2,5%)
* permettono agli investitori retail di accedere a titoli sottostanti, indici e aree geografiche inaccessibili fino a pochi anni fa, ad esempio di paesi emergenti
* non sono esposti a un rischio di insolvenza (perciò non richiedono un rating) perché gli ETF quotati nella Borsa italiana hanno un patrimonio separato rispetto a quello delle società.
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