Investire a beneficio dei figli: occorrono strategie flessibili e di lungo periodo

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investire per nipoti e figliPer chi ha la fortuna di avere un buon lavoro o una cospicua pensione, l’idea di mettere da parte del denaro per i figli investendolo al meglio è estremamente saggia: denaro che può servire per completare gli studi, per comprare una casa, un’auto o per una vacanza premio. In ogni caso il capitale deve essere messo insieme con largo anticipo e si può farlo anche con piccoli versamenti mensili, di 100-250 euro che, nel giro di un ventennio possono dare non poche soddisfazioni. Ecco alcune strade percorribili:

1. Fondi passivi, raramente deludono sul lungo termine, anche quando nel frattempo le borse hanno subito molte turbolenze. Gli Etf, lo ripetiamo per l’ennesima volta, sono fondi quotati come azioni, che investono in indici, ovvero in panieri di titoli prestabiliti. Prevedono commissioni molto basse (0,20-0,35%) rispetto alle gestioni attive dei fondi comuni aperti tradizionali, perché i gestori non scelgono in che cosa investire, ma si affidano alla selezione fatta dai promotori di un determinato ETF. I fondi passivi presentano il vantaggio della diversificazione intrinseca che riduce il rischio, e anche se in questi anni per avere rendimenti significativi occorre rischiare un po’ più che in passato, ma l’azzardo è di solito ripagato nel lunghissimo orizzonte di investimento. Per la precisione, è consigliabile rischiare di più all’inizio della costruzione del capitale, per poi magari cambiare prodotto e passare a uno più prudente quando si avvicina il momento di incassare il denaro.

2. Piani di accumulo: in questa categoria si fa una distinzione tra PAC (nei quali il capitale è costruito gradualmente) e PIC (nei quali tutto il denaro viene investito in un colpo solo). Entrambe sono soluzioni comode perché non richiedono impegno da parte dell’investitore, ma è la banca a fare tutto. La quota di rendimento non è facile da prevedere e dipende dagli strumenti scelti come sottostante: azioni, obbligazioni, commodities, mercati emergenti oppure un mix. Da valutare bene il peso delle commissioni bancarie, che possono erodere notevolmente la rendita. E anche in questo caso, se il piano di accumulo punta su un misto di azioni e bond, meglio sovrappesare gli asset meno rischiosi (i bond), alla fine del periodo di investimento.

3. Btp: per chi si può permettere di acquistare titoli di stato con scadenza ventennale le cifre degli interessi sono molto interessanti. A patto però che si reinvesta anche la cedola maturata di volta in volta: questo è un processo da seguire con molta attenzione.


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