Investimenti dei fondi sovrani in continua crescita: queste le preferenze

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Per fondi sovrani (in inglese, sovereign wealth funds o SWF) si intendono istituzioni finanziarie di Stati sovrani che operano investimenti al di fuori dei confini nazionali. I più importanti e potenti sono quelli dei Paesi petroliferi (Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Qatar, ma anche Norvegia) e alcuni paesi asiatici, come la Cina, Singapore e la Malaysia, ma anche Australia e Russia. Le statistiche dicono che per loro la crisi economica non si fa sentire: tant’è vero che gli investimenti del 2011 sono cresciuti del 42% rispetto al 2010, con un numero di transazioni record.

Dove si dirigono questi flussi di denaro? Gli arabi preferiscono puntare sull’Europa, mentre i paesi asiatici sono più propensi agli Stati Uniti. I paesi emergenti non attirano investimenti. Anche l’Italia è un paese piuttosto snobbato per via dell’eccessiva burocrazia e delle regole in continuo mutamento, anche se nei primi sei mesi dell’anno vi sono state quote leggermente maggiori di investimenti.

Su che cosa investono i fondi sovrani? Principalmente nel settore finanziario-bancario (43%), ma anche del settore degli idrocarburi (24%) e immobiliare (quasi il 21%).

Gli investimenti dei fondi sovrani suscitano talvolta preoccupazioni, perché implicano un certo controllo “straniero” sulle imprese di una certa nazione. A meno che non sorgano condizioni tali da cambiare lo scenario, per esempio, la necessità di ricapitalizzare gli istituti di credito.


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