Il commercio equo, un settore in crescita nonostante la crisi

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commercio equoIl commercio equo e solidale sembra uno dei pochi settori in crescita costante a discapito della crisi economica. E’ ciò che rivela un rapporto di AGICES, l’Assemblea Generale del Commercio equo e solidale, in occasione della conferenza internazionale Prodotti o persone. Il Commercio Equo e Solidale in Europa va dalla parte giusta? che si è conclusa ieri pomeriggio a Roma.

L’AGICES registra cifre da record a partire dal numero dei soci e dei volontari: quasi 26mila le persone socie di organizzazioni iscritte al Registro Agices, 5mila in più rispetto all’edizione del 2005 e nel 2007 oltre 6mila persone hanno dedicato il proprio tempo e la propria passione per sostenere la crescita del progetto equosolidale. E per molti ormai non si tratta solo più di volontariato: le associazioni che si occupano di commercio equosolidale danno lavoro a circa 1000 persone in tutta Italia, 621 donne (64%)e 346 uomini (36%).

Ma vediamo i numeri delle vendite: le organizzazioni iscritte al Registro Agices hanno acquistato merci destinate alla vendita per oltre 46 milioni di euro, una quota sostanzialmente invariata rispetto al 2005 e hanno venduto al dettaglio nel 2007 oltre 23 milioni di euro di prodotti equosolidali (18 milioni nel 2005).

Questi dati confermano che i consumatori stanno imparando a conoscere le attività e i prodotti del settore equo&solidale, un tempo considerati di nicchia perché troppo costosi. La presidente AGICES Gaga Pignatelli afferma che questa crescita economica è sicuramente una buona notizia e che, in tempi di crisi, “non era scontata e che segnala la fiducia crescente dei consumatori rispetto a organizzazioni che stanno seguendo percorsi sempre più rigorosi di certificazione”.


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