IBM: Watson a bordo dell’ISS con un drone dotato di AI

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IBM e la sua intelligenza artificiale Watson sbarcheranno a bordo dell’ISS (la Stazione Spaziale Internazionale), la stazione spaziale internazionale. Avverrà grazie al drone CIMON (Crew Interactive Mobile Companion), che affiancherà gli astronauti internazionali per i loro esperimenti e interagirà in alcune mansioni di routine e con lo scopo di studiarne i livelli di stress in vista delle prossime missioni a lungo termine. Si tratta di un altro piccolo ma importantissimo passo per l’umanità e quanto avverrà a bordo ricorda per certi versi quanto già visto in alcune note pellicole hollywoodiane. Ancora una volta, dunque, il cinema anticipa quanto poi accade nella realtà, come quelle pellicole che mostravano giochi futuristi che poi abbiamo ritrovato ai giorni nostri.

Come funzionano il drone CIMON e la sua AI

Realizzato da Airbus, il drone CIMON peserà 5 chilogrammi ed è stato programma per apprendere dagli astronauti con i quali si interfaccerà sull’ISS, adattandosi dinamicamente a diversi compiti e mansioni. Il principale responsabile del progetto è Till Eisenberg, che lo ha così presentato: “CIMON è un assistente personale capace di riconoscimento vocale e facciale”, ha sottolineato. “Vogliamo studiare gli effetti psicologici delle missioni a lungo termine sui membri dell’equipaggio e identificare contromisure adeguate, specialmente quelle che riducono lo stress degli astronauti”, ha aggiunto.

CIMON, dunque, sarà in grado di inserirsi e adeguarsi alle dinamiche di bordo, anche quelle più complesse, come se fosse un qualunque membro dell’equipaggio. Il primo test, secondo quanto riferiscono i principali organi di stampa, avverrà tra i mesi di giugno e ottobre del 2018, quando il drone intelligente salirà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale al seguito di Alexander Gerst, astronauta che avrà il compito di fargli da compagno ideale. In questa prima fase, però, CIMON avrà capacità e mansioni ridotte, mentre con il passare del tempo aumenterà il suo grado di interazione con gli esseri umani a bordo e imparerà a svolgere compiti sempre più difficili. Come se fosse un membro dell’equipaggio che fa esperienza sul campo, insomma.

Il drone sale a bordo dell’ISS per aiutare l’equipaggio

Gli sviluppatori, dunque, hanno un duplice obiettivo: quello di dare agli astronauti un assistente che possa ottimizzare i lavoro di bordo, ma anche quello di diminuire lo stress del personale di bordo. I dati raccolti da questo punto di vista, infatti, potrebbero essere molto utili per le missioni del futuro, quando si prospettano periodi medio-lunghi sulla Luna o nel caso di tentativi di raggiungere Marte. Insomma, sembra proprio che scienza e fantascienza in futuro siano destinati finalmente ad incrociarsi, anche se fare qualunque tipo di previsione in questo momento è altamente prematuro. Quel che è certo, comunque, è che IBM si conferma protagonista assoluta in un settore, quello dell’intelligenza artificiale, che sta compiendo rapidamente passi da giganti. Merito anche dei droni, come il Crew Interactive Mobile Companion, dispositivi che fino a 10 anni fa non sembravano potessero trovare un utilizzo massivo e invece si stanno adattando agli usi più disparati.


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