I pericoli che si annidano dietro i prestiti facili online

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I prestiti online si sono estremamente diffusi negli ultimi anni. Anche chi non ne ha mai usufruito, ha imparato a conoscerli bene perché le finanziarie che li offrono, ci hanno sommerso di pubblicità televisive, via Internet, di volantini lasciati sotto i tergicristalli delle auto e nelle cassette della posta.

Queste pratiche di finanziamento vengono definite ‘facili’ perché chi le offre, assicura sveltezza, “poche domande”, flessibilità nelle modalità di estinzione del debito, assistenza anche ai cattivi pagatori e a chi non ha una busta paga; il tutto reso più invitante dalla possibilità di effettuare le pratiche tramite internet. Le associazioni in tutela dei consumatori mettono però in guardia da tanta incondizionata disponibilità combinata a pubblicità poco chiare, zeppe di clausole scritte con caratteri minuscoli.

E’ previsto infatti dalla legge, quale che sia il supporto pubblicitario utilizzato, l’obbligo di segnalare in modo chiaro le condizioni economiche a fronte delle quali è offerta l’erogazione del prestito: gli indicatori fondamentali in tal senso sono il TAN (tasso annuale) e il TAEG (tasso annuo effettivo globale); quest’ultimo “misura” tutta una serie di oneri che l’erogazione del prestito comporta.

E’ importante valutare con estrema diligenza con quale società ci stiamo indebitando: se non ne abbiamo mai sentito parlare in passato, ad esempio, è il caso di approfondirne la conoscenza.

Attenzione anche alle carte revolving, ne abbiamo già parlato in questo articolo, anch’esse rientrano nella giungla dei prestiti facili, forse troppo facili.


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