Grecia, Moody’s, panico delle borse: qualche consiglio ai risparmiatori preoccupati

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La Grecia sull’orlo della bancarotta, l’agenzia di rating Moody’s mette l’Italia tra i paesi a rischio contagio (insieme a Portogallo, Spagna, Irlanda e Gran Bretagna). Risultato: la Borsa di Milano ieri ha perso il 4,2%. Perché tutto questo? Perché quando gli investitori percepiscono un rischio nei conti di un Paese, pretendono rendimenti più alti. E poiché i mercati dei capitali sono interdipendenti, gli investitori tendono a ridurre l’esposizione sulle attività rischiose (come le azioni) e a cercare rifugio in quelle considerate sicure, come i titoli di Stato tedeschi o statunitensi.

Certo, le agenzie di rating dovrebbero essere più caute nei giudizi: non si spiega come mai agenzie differenti diano giudizi nettamente diversi leggendo le stesse cifre. E come si fa a fidarsi di Moody’s, che a suo tempo giudicava ‘buone’ le azioni di Lehman Brothers? Le agenzie di rating fanno spesso il gioco degli speculatori e da più parti viene invocato maggiore controllo.

Ma intanto il Ministro dell’Economia conferma che nessuno è al sicuro e mette in cantiere una manovra da 25 miliardi di euro.

E in tutto questo, che cosa deve pensare il piccolo risparmiatore? Mentre aspettiamo che l’Unione Europa faccia sentire la sua voce, che cosa dobbiamo fare o pensare?

Ieri sul sito de IlSole24Ore Marco Liera ha stilato un utile decalogo di ‘sicurezza’ per i piccoli investitori, che riassumiamo per voi:

* Non c’è motivo di temere per la sorte dei propri BOT, CCT e BTP: la situazione delle finanze italiane è sotto controllo, e questo è confermato sia dalla BCE sia dalle agenzie di rating.

* L’Italia dispone sicuramente dei 15 miliardi di euro stanziati per la Grecia nei prossimi tre anni.

* Anche se i titoli di Stato biennali greci rendono il 15%, acquistarli è molto rischioso: potrebbe ripetersi quanto avvenne nel caso analogo dei bond argentini.

* Anche se l’euro sta perdendo quota nei confronti del dollaro, non è necessario acquistare obbligazioni in valuta: l’euro difficilmente si sfalderà, non siamo più ai tempi della lira.

* Tra gli investimenti più sicuri al momento ci sono i titoli di Stato e i buoni postali italiani. Lo sono anche i titoli di Stato tedeschi o quelli emessi da enti sovranazionali, ma i rendimenti sono più bassi.

* Il conto corrente in una banca italiana è da considerarsi sicuro, poiché il sistema bancario italiano è poco esposto all’economia greca. Gli istituti di credito italiani sono decisamente solidi: non dimentichiamo che hanno resistito ben più di altri alla bufera finanziaria del 2008. Inoltre, i depositi presso le banche sono garantiti dal FITD (Fondo Interbancario per la tutela dei depositi) fino a un massimo di 103.291 euro per depositante.


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