Fondi comuni di investimento: principali caratteristiche
Di Walter A.In inglese si chiamano collective investment schemes o investment trusts, i fondi comuni di investimento costituiscono uno dei più diffusi istituti di intermediazione finanziaria nei quali gli investitori (anche detti fondisti) acquistano piccoli o grandi quote di un capitale affidandone la gestione a una SGR (società di gestione del risparmio, che si fa carico di promozione, istituzione e gestione dei fondi comuni. L’obiettivo dell’attività è ovviamente creare valore mediante una serie di asset in portafoglio. Rientrano nel gioco anche le banche depositarie, che custodiscono fisicamente i titoli del fondo, tengono in cassa la liquidità disponibile e svolgono un ruolo di controllo (insieme a Consob e Bankitalia).
Quanto costa entrare in un fondo comune di investimento? Occorre calcolare queste voci:
* Commissione d’ingresso o di sottoscrizione o di entrata, da pagarsi al primo versamento. Di solito il suo importo è inversamente proporzionale alla grandezza dell’investimento – ma può variare anche in base alla tipologia di fondo scelto.
* Commissione di gestione: il termine indica le spese da versare alla SGR per la gestione del fondo – solitamente devono essere versate di mese in mese, ogni tre o sei mesi.
* In alcuni casi è prevista una extracommissione di performance, che costituisce una sorta di premio per la SGR per prestazioni superiori a parametri prestabiliti.
I principali quotidiani economici pubblicano ogni giorno quanto vale ogni singola quota dei vari fondi esistenti, mentre sul sito web di Borsa Italiana se ne può seguire l’andamento in tempo reale, esattamente come si fa con le azioni.
Esistono moltissime tipologie di fondi comuni. Torneremo a parlarne presto.
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