Fioriscono i servizi per segnalare gli evasori fiscali
Di NicolettaL’Italia è il paese dove esiste la più alta percentuale di affetti da amnesia totale proprio nel momento in cui dovrebbero rilasciare scontrino o ricevuta fiscale. E anche quello dove fior di professionisti si riducono a compilare la fattura dietro insistenza dei clienti, quasi facessero loro un favore. Per non parlare di coloro che riscuotono tariffe maggiorate per emettere la ricevuta.
Ma la crisi economica e le pesanti manovre finanziarie degli ultimi tempi stanno dando una robusta spallata al luogo comune dell’italiano che, sotto sotto, lascia fare perché in fondo “capisce”.
Anche la Rete aiuta: molti “scherzi della memoria” da alcuni anni a questa parte sono stati puntualmente registrati sul sito evasori.info, il cui convincente payoff è chi evade deruba anche te!. L’iniziativa, a giudicare dalla pioggia di segnalazioni, piace molto ai nostri connazionali.
Nella sezione “Segnala” del portale si possono indicare luogo, categoria, indirizzo, ammontare dell’abuso (non il nome della persona). Tutto rigorosamente anonimo e con particolari piuttosto generici – ma che forse in futuro potrebbero diventare più dettagliati.
Nella sezione “Esplora & cerca” si possono invece consultare statistiche geografiche e numeriche, da cui risulta che i più “disinvolti” col fisco sarebbero i costruttori, seguiti dai medici, dagli operatori del settore immobiliare, avvocati e notai.
Un servizio analogo, nato più di recente è tassa.li, ideato da Edoardo Serra, un giovane laureato del Politecnico di Torino. Il funzionamento del servizio è geniale: mediante un’applicazione gratuita per dispositivi Apple o Android, il cliente che non ottiene lo scontrino da un negoziante o un libero professionista, può inviare immediatamente la segnalazione al sito tassa.li. Essa comparirà con l’importo che non è stato non fatturato e un pallino che indica precisamente il luogo. Restano anonimi il cliente e il fornitore, ma le segnalazioni indicano le località dove maggiore è l’evasione fiscale e fanno capire quali sono i settori in cui più si evade. Uno strumento investigativo non indifferente, sia per i privati che per le istituzioni.
Per chi avesse meno dimestichezza con la tecnologia, è comunque sempre a disposizione un numero di pronto intervento della Guardia di Finanza, il 117, grazie al quale si possono denunciare – anche in forma anonima – i tentativi di evasione fiscale. Oppure ci si può rivolgere di persona ai vari Comandi provinciali della GdF.
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L’altra sera per la prima cena di Natale ero in pizzeria con 45 colleghi. Il conto finale? 613,00 euro… Una goduria vedere la faccia del titolare quando ho chiesto lo scontrino che “casualmente” si era dimenticato di farmi!
Ragazzi! svegliamoci e facciamo tutti cosi!
…la finanza dovrebbe controllare, i professori si sala e cucina dei vari istituti alberghieri,soprattutto al sud, che durante il periodo estivo,guadagnano dai 12, ai 15.000 euro naturalmente in nero…levando posti di lavoro,mentre loro ne fanno due…