Finanza personale: 3 regole semplici che migliorano le tue finanze
Di Daniele GrattieriLa finanza è spesso considerata una tematica complessa e difficile da applicare nella sfera individuale. In realtà la finanza personale può rivelarsi assai semplice, a patto di conoscere e soprattutto applicare alcune regole basilari che posso produrre risultati rilevanti.
Prima di analizzare queste regole, vediamo il principio alla base della finanza personale.
Finanza personale: la finanza al servizio di sé stessi
La finanza personale è definibile come un insieme di strumenti che, se usati correttamente, sono al nostro servizio per raggiungere i nostri obiettivi di vita, soddisfacendo quelle che sono le nostre esigenze e preferenze particolari.
L’errore di molti sta nel copiare le azioni di altri, in genere di persone ricche o famose, nella speranza di ottenere gli stessi risultati. Purtroppo con questo atteggiamento nella migliore delle ipotesi raggiungiamo gli obiettivi altrui invece dei nostri, ma ben più spesso assistiamo al fallimento dei nostri tentativi.
Ecco perché il principio di base della finanza personale ci suggerisce di conoscere prima noi stessi, chi siamo e cosa vogliamo veramente, e solo dopo imparare e applicare le giuste strategie.
Prima regola della finanza personale: il giusto risparmio
Esiste una differenza significativa tra risparmio e investimento. Risparmiare vuol dire mettere da parte i soldi in un luogo sicuro dove rimangono fino a quando non si desidera recuperarli. Questo accumulo non permette di creare una nuova ricchezza. Investire, invece, è il processo per cui si mette il denaro in condizione di lavorare per noi. Approfondiremo più sotto questo secondo aspetto.
Ora focalizziamo l’attenzione sul risparmio, ovvero sulla situazione in cui le entrate di un individuo o nucleo familiare sono maggiori delle sue spese.
L’errore che quasi tutti commettono nella gestione della propria finanza personale è quello di lasciare il risparmio per ultimo. In parole povere, quando entrano dei soldi prima di tutto pensiamo a spenderli, e solo alla fine pensano a risparmiarli. Così facendo, in 9 casi su 10 non si riesce a risparmiare nulla e a essere costanti in questa pratica. L’ideale, invece, sarebbe risparmiare subito, non appena entrano dei soldi, e solo dopo effettuare le spese.
Ma in realtà ogni situazione va valutata a sé perché ognuno ha delle entrate e delle spese diverse dagli altri, ecco perché consigliamo di sfruttare la consulenza finanziaria di Io Investo SCF per valutare la propria situazione specifica.
Seconda regola della finanza personale: il fondo emergenze
Il fondo emergenze è un piccolo capitale che si mette da parte e non si tocca, salvo in casi di grave emergenza come perdita del lavoro o per far fronte spese indispensabili o inattese non rimandabili (auto o caldaia per il riscaldamento guaste ecc.).
Quanto deve essere grande questo fondo emergenze? Dipende da vari parametri, tra cui sicuramente entrate, spese e capacità di risparmio di ognuno. Di solito si tende a destinare al fondo emergenze l’equivalente di 3-6 mesi delle normali spese. Quindi se ad esempio solitamente si spendono 1000 euro al mese un buon fondo emergenze sarà costituito da una cifra tra i 3 000 e i 6000 euro.
In questo modo, se anche dovessi perdere il lavoro all’improvviso, sai già che hai dei mesi interi per trovarne un altro senza disperare.
Terza regola della finanza personale: i giusti investimenti
A proposito del risparmio, abbiamo detto sopra che è un accumulo di ricchezza che non permette di crearne di nuova. Quando si investe del denaro, invece, quei soldi creano una ricchezza che non si possedeva prima.
Ma con la ricompensa arriva anche il rischio. Bisogna sempre ricordare questo principio: senza rischio non c’è guadagno e non si tratta un investimento… perciò bisogna sempre diffidare dagli investimenti che vengono presentati come del tutto esenti da rischi.
Inoltre, il denaro investito potrebbe non essere liquidabile, ovvero immediatamente disponibile in caso di emergenza.
Un’altra regola da non violare mai è la seguente: non investire il denaro che non ci si può permettere di perdere. In questo modo si sa che comunque vadano cose le ricadute non sarebbero troppo gravi.
Riassumendo: possiamo destinare una parte delle nostre entrate al risparmio (anche per le emergenze) e una parte agli investimenti. Per valutare se e quando investire occorre tenere presente vari parametri:
- entrate nette mensili;
- eventuale capitale già risparmiato;
- obiettivi (se un obiettivo è a breve scadenza potrebbe essere meglio risparmiare, se invece è a lunga scadenza, forse è meglio sia risparmiare (per le emergenze) che investire.
Attenzione, però! Ogni caso va analizzato accuratamente in modo personalizzato prima di compiere azioni rischiose, possibilmente cercando una consulenza finanziaria completamente indipendente da ogni potere economico, che ci aiuterà a effettuare una opportuna pianificazione finanziaria grazie alla quale sarà possibile scoprire come raggiungere i propri obiettivi nel modo migliore per sé e non seguendo le azioni o abitudini ereditate da altri.
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