Quando la finanza innovativa fa bene all’ambiente
Di Daniele GrattieriPalazzetti dello sport, pale eoliche e colonnine di ricarica; le potenzialità di strumenti finanziari innovativi e partecipativi come il crowdfunding consentono, grazie anche alla sinergia tra privati, professionisti e imprese, di creare e supportare progetti energetici sostenibili.
Nel 2012 nacque la prima normativa volta a regolamentare l’equity crowdfunding in Italia. Le startup innovative poterono così iniziare a raccogliere capitali attraverso una piattaforma web, autorizzata da Consob.
Successivamente il canale fu aperto alle PMI innovative e nello scorso anno a tutte le PMI, causando una crescita a tripla cifra anno su anno fino al boom del 2018 con il record di 114 progetti finanziati attraverso il coinvolgimento di quasi 9500 investitori e una raccolta complessiva di 36 milioni di euro.
Un nuovo meccanismo di investimento definibile con “finanza partecipata” che dà un’opportunità di finanziamento e crescita senza precedenti a startup e piccole e medie imprese, ma anche la possibilità agli investitori di diversificare i propri investimenti, di godere di benefici fiscali e, in alcuni casi, di essere coinvolti direttamente nel progetto. Uno strumento che quindi va ben oltre il mero aspetto finanziario diventando un vero e proprio modo di fare impresa e di avviare progetti imprenditoriali. Con l’affermarsi dell’equity crowdfunding, sconosciuto a molti solo alcuni anni fa, e a dimostrazione della versatilità di questo strumento, spiccano tra i tanti progetti quelli dedicati alle energie rinnovabili, alla mobilità sostenibile e all’efficienza energetica.
In questo senso tra i 32 portali autorizzati spicca quello della startup bergamasca WeAreStarting, piattaforma con molte partnership a livello nazionale sia nell’ambito della finanza sia della sostenibilità energetica e già diversi progetti conclusi. Tra questi anche SMY Umbria, startup innovativa che ha lanciato il primo progetto in Europa per la diffusione sociale, partecipata e diretta di stazioni di ricarica per la mobilità elettrica raccogliendo 120 mila euro con l’obiettivo di installare una rete di 10 stazioni di ricarica per veicoli elettrici sul territorio umbro. La raccolta fondi si è conclusa in un periodo complessivo di tre mesi triplicando l’obiettivo minimo di raccolta prefissato. Tutti i finanziatori della campagna sono diventati soci di SM(Y) Umbria potendo così contribuire attivamente allo sviluppo e alla crescita della società. Secondo i dati diffusi dal portale, gli investitori coinvolti in questa campagna sono stati 52 (38 persone fisiche e 14 società).
Altro progetto di rilevante impatto sociale ed ambientale è stato quello di EYS BA S.r.l., una società di scopo costituita dalla società di gestione del palazzetto dello sport PalaYamamay di Busto Arsizio, dalla startup Infinityhub e da specialisti del mondo dell’energia, con il fine di rendere più efficiente dal punto di vista energetico il PalaYamamay. Un progetto ambizioso che ha previsto nuovi impianti illuminazione, di riscaldamento e raffrescamento per un importo totale di € 337.000 che sono stati raccolti per il 20% su WeAreStarting.it attraverso l’equity crowdfunding e il restante 80% è stato ottenuto dal tradizionale canale bancario sotto forma di prestito.
Le due raccolte sopra citate sono esempi pratici di come grazie a questa tecnologia sia possibile finanziare collettivamente non solo progetti di startup dal futuro promettente, ma anche progetti green, sostenibili e sociali. A conferma di questo trend, tra novembre e gennaio il portale ha pubblicato altre due campagne appartenenti a società che operano nel settore delle rinnovabili che, crescendo nei prossimi anni, saranno in grado di dividere gli utili legati all’energia prodotta con i loro nuovi investitori.
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