Eataly sbarca a New York con un investimento di 25 milioni di dollari
Di NicolettaLa maggior parte degli imprenditori è succube della recessione, ma c’è anche chi sfida apertamente la crisi economica e investe 25 milioni di dollari sul mercato statunitense senza batter ciglio. Stiamo parlando di Oscar Farinetti, imprenditore torinese che, dopo il grande successo riscosso a Torino e a Tokyo, sta per aprire a New York un altro tempio della ristorazione italiana, chiamato anche questa volta Eataly. Non proprio da solo, ma in società con i finanzieri Alex e Adam Saper e lo chef Mario Batali. L’inaugurazione è prevista per il 31 agosto p.v. e l’indirizzo è dei più prestigiosi: numero civico 200 della Fifth Avenue, cuore pulsante di Manhattan.
Un bel nome per un emporio del gusto, il cui nome azzeccatissimo gioca sull’assonanza tra eat (mangiare) e Italy. Il progetto è faraonico: 7000 metri quadrati di locali, 8 ristoranti, 600 posti a sedere tra decine di scaffali, dai quali sarà possibile acquistare il meglio del made in Italy in campo enogastronomico (carne, pesce, formaggi, pasta, verdure, vini, conserve e quant’altro). Ma anche libri di ricette, oggetti di design e gadget da fornelli. Inoltre, sono previsti corsi di cucina e cultura enogastronomica e la presenza di importanti chef, ben noti al pubblico americano, tra cui Lidia Bastianich e lo stesso Batali.
Secondo le previsioni l’investimento attirerà 6 milioni di persone l’anno, producendo un giro d’affari di circa 50 milioni di dollari. La scommessa è coraggiosa, ma l’arte di prendere per la gola funziona da tempi immemorabili.
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Tanto di cappello per Oscar Farinetti e per la sua Eataly che ancora una volta hanno dimostrato di avere dalla loro una forte strategia imprenditoriale, altro che spauracchio della crisi del quale sono vittima ormai troppo timidi investitori.