E-Learning: una strada in salita?
Di Daniele GrattieriQuale paese sta guidando la corsa verso un’istruzione completamente online? Cosa devono fare i paesi in via di sviluppo per colmare il divario dell’istruzione digitale?
Preply, la piattaforma di apprendimento online, ha pubblicato uno studio sulle attuali condizioni dell’apprendimento e dell’educazione online, mettendo a confronto 30 paesi in tutto il mondo.
Lo studio si incentra sulle infrastrutture dell’istruzione online, o e-learning, dei 30 paesi membri dell’OCSE e afferma che la mancanza di strumenti tecnologici rappresenta un ostacolo alla crescita dell’istruzione online: ad esempio, solo il 72,5% della popolazione italiana ha accesso a un computer a casa e internet a banda larga, con 60 Mbit, è uno dei più lenti della classifica.
Lo studio prende in considerazione lo stato dell’infrastruttura digitale, l’offerta di formazione online e il la crescita del mercato dell’e-learning. L’analisi fornisce un quadro comprensivo degli elementi che influenzano l’accesso all’istruzione online e identifica le aree che devono essere sviluppate. Il risultato è una classifica dei paesi che offrono le migliori condizioni per lo sviluppo dell’educazione online. L’Italia è al 22° posto, seguita da paesi come la Spagna, l’Irlanda e il Portogallo ma dietro alla Polonia (19°), Francia (14°), UK (16°) e Germania (13°).
Con l’improvvisa chiusura delle università e delle scuole a causa della crisi del coronavirus, si è reso necessario lo spostamento dell’educazione tradizionale online, ed è stata sollevata la questione della capacità di ciascun paese di rispondere a tale necessità.
La Norvegia, il primo paese della classifica, offre le migliori condizioni per il pieno sviluppo dell’educazione online.
Come abbiamo visto in precedenza, il 72,5% della popolazione italiana ha un computer in casa; i Paesi Bassi guidano la classifica con ben il 97,6% degli abitanti – la Germania segue con il 92,9% e la Svizzera con il 90,3%, mentre il Messico chiude la classifica: solo il 44,3% della sua popolazione ha a disposizione un computer in casa.
Un altro fattore importante è la spesa pubblica per l’istruzione in proporzione al PIL pro capite. In Italia, il 24,3% viene investito nell’istruzione superiore, una percentuale bassa rispetto ad altri paesi, come la Svezia, che investe il 43,2%.
Il Messico offre le peggiori condizioni per e-learning. Il 44,3% della popolazione ha a malapena un computer privato e la velocità di internet a banda larga è una delle più lente (38.2Mbit/s).
Gli Stati Uniti offrono una grande varietà di programmi educativi online. Il Canada presenta uno dei migliori costi di accesso a Internet. Inoltre, il governo canadese investe circa il 31% del PIL pro capite nell’istruzione superiore.
I dati forniti da Preply indicano anche che il Portogallo è il paese che ha registrato la più alta crescita nel mercato dell’E-learning nell’ultimo anno. Maggiori informazioni sull’Indice E-learning: https://preply.com/it/d/e-learning-index/
Commenta o partecipa alla discussione