Derivati: che cos’è il regolamento EMIR
Di NicolettaIl 15 marzo 2013 è entrata in vigore la direttiva comunitaria EMIR (acronimo che sta per European Market Infrastructure Regulation), con il quale l’Unione Europea ha iniziato una profonda riforma nel settore degli strumenti derivati over-the-counter (OTC, ovvero, ‘da banco’) verso piattaforme più trasparenti e regolamentate. Ricordiamo che i derivati OTC non sono quotati in base a regole o controlli, e quindi sono totalmente in balia del mercato per il prezzo. E’ quindi di capitale importanza aumentarne stabilità e sicurezza.
Si tratta di una svolta epocale, anche se l’attuazione della normativa sarà lenta: arriveremo alla metà del 2014 prima di vedere definiti tutti i particolari del percorso a tappe che introdurrà per questi diffusissimi prodotti finanziari strutturati nuovi obblighi per gli operatori di informare su tutti i dati concernenti le negoziazioni (al fine di prevenire condotte abusive o lesive del mercato), nuovi vincoli di trasparenza, come l’obbligo di valutazione quotidiana a prezzi di mercato dei contratti sottoscritti in derivati (mediante il metodo del mark-to-market oppure del mark-to-model).
Obiettivo ultimo della riforma è creare una clearing house, ovvero un sistema di compensazione centrale per diminuire i rischi di controparte: in questo modo, infatti, un soggetto terzo si fa garante dell’esito dei contratti.
La riforma dei derivati OTC avrà effetti sulla definizione dei prezzi: infatti al momento il pricing dei derivati OTC “al dettaglio” (ovvero quelli stipulati con utenti finali) è ben diverso da quello dei derivati “all’ingrosso” o del mercato interbancario o dei “grandi utenti”, perché i primi non hanno la possibilità di neutralizzare il rischio di controparte mediante il versamento di collaterali, come possono fare invece i secondi. La riforma potrà da un lato portare luce su questo aspetto ma simultaneamente aumenterà i costi per la copertura del “rischio controparte” per gli istituti di credito che, a loro volta, faranno salire i costi dei derivati costruiti “su misura”.
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