Costi del conto corrente – fissi e variabili: quali sono?

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Costi del conto correnteLe banche offrono alla clientela una serie di servizi associati al conto corrente, e quindi ci sono costi da sostenere, che variano molto da banca a banca. In effetti, alcuni istituti (sopratutto quelli che operano esclusivamente sul web) sono in grado di dimezzare i propri costi, e perciò offrono ai clienti dei conti correnti a zero spese. Di seguito vediamo quali sono i costi del conto corrente.
La Banca d’Italia, nella sua Guida “Il conto corrente in parole semplici”, spiega chiaramente quali sono i costi da sostenere con un conto corrente, classificandoli in fissi e variabili.

Costi fissi del conto corrente
I costi fissi non subiscono variazioni nell’arco dell’anno, poiché non dipendono dall’effettivo utilizzo del conto corrente, bensì della sua tenuta. I principali costi fissi sono il canone annuo del conto corrente, i canoni legati a eventuali carte di pagamento (bancomat o carta di credito), le imposte di bollo e le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente.
Spesso il canone annuo include anche un certo numero di operazioni a disposizione del cliente, che vengono eseguite senza costi aggiuntivi.
Tuttavia, sono molti i “conti a zero spese”, ovvero che non prevedono il pagamento del canone annuo. Alcuni esempi sono il Conto CheBanca! Online, il Conto Corrente Fineco, il Conto Corrente Arancio di ING Direct, il Conto InCreval del Credito Valtellinese, il Conto YouBanking ed altri ancora. Certi conti non prevedono alcun costo fisso, essendo gratuite le carte di pagamento, le spese per invio dell’estratto conto e l’imposta di bollo, mentre in altri casi è solo il canone annuo ad essere gratuito.

Costi variabili del conto corrente
Poi ci sono i costi variabili, che cambiano in funzione del tipo e numero di operazioni che si eseguono (ad esempio: prelievo di denaro con la carta di debito, incasso assegni). Sono variabili perché dipendono dall’effettivo utilizzo che farà il cliente del suo conto corrente e dalle scelte commerciali della banca.
Molti di questi costi variabili vengono sottovalutati nel momento della scelta del conto corrente, causando poi spese annue più elevate del previsto. I principali costi variabili che occorre tenere presente prima di sottoscrivere un conto corrente sono:

  • spese per la registrazione di ogni operazione;
  • commissioni per l’esecuzione dei singoli servizi (prelievi allo sportello e all’ATM, bonifici online e allo sportello, etc);
  • spese di liquidazione periodica, ogni volta che la banca calcola gli oneri e gli interessi;
  • interessi e altri oneri in caso di scoperto.

Come sapere quanto costa davvero un conto corrente?
Bisogna consultare il Foglio Informativo del conto corrente, dove la banca fornisce l’ISC – Indicatore Sintetico di Costo. L’ISC riporta un’idea del costo complessivo del conto corrente a seconda delle spese e le commissioni che possono essere addebitate al cliente durante tutto l’anno, tranne per gli oneri fiscali e gli interessi. L’ISC si calcola per uno o più profili (famiglie e pensionati) individuati da Bankitalia.


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