Che cos’è la Teoria dei mercati efficienti?
Di AnnamariaChe cosa si intende per Teoria dei mercati efficienti (in inglese: Efficienty Market Hypothesis o EMH)? Siamo nel campo degli studi sull’efficienza dei mercati, che si concentra sui meccanismi con cui si formano i prezzi delle attività finanziarie in funzioni delle informazioni che circolano.
La cosiddetta ipotesi (o teoria) dei mercati efficienti nasce dagli studi dell’economista statunitense Eugene Fama. Questa teoria di investimento e in pratica sostiene che è impossibile “battere il mercato” perché l’efficienza del mercato borsistico fa sì che i prezzi delle azioni esistenti incorporino e riflettano già tutte le informazioni rilevanti. Secondo la teoria, nonostante gli ingenti investimenti delle società di brokeraggio per la conduzione di studi micro-macro economici volti ad acquisire più informazioni maggiori di quelle disponibili sul mercato, queste non riusciranno a battere le prestazioni di un generico portafoglio di titoli con la stessa rischiosità. Poiché non è possibile ottenere prestazioni superiori a quelle del mercato basandosi sulla selezione e il tempismo, l’unico modo in cui un investitore può ottenere dei guadagni maggiori è acquistando degli investimenti più rischiosi.
Questo sosteneva Eugene Fama già negli anni ’70 basandosi sui dati dei 25 anni precedenti. Oggi i dati paiono tuttavia indicare che i mercati spesso non sono efficienti e che esistono delle strategie di trading che conseguono rendimenti superiori rispetto al mercato. La nostra affermazione è un po’ semplicistica, ce ne rendiamo conto, e sono state scritte migliaia e migliaia di pagine per sostenere o criticare la tesi. Una cosa comunque è certa: l’ipotesi dei mercati efficienti è stata spesso usata dai politici per sostenere che i mercati finanziari devono essere lasciati quanto più “liberi” possibile perché così troverebbero, magicamente, l’allocazione più efficiente delle risorse impiegate.
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