Cosa sono i trading exchange?
Di RobertoPer trading exchange si intende una borsa di cambio, vale a dire un mercato in cui avvengono transazioni che hanno per oggetto materie prime, valute o strumenti finanziari. Ogni transazione avviene attraverso flussi di contanti o tramite contratti derivati di natura finanziaria tipo futures e options. Molto spesso si genera confusione tra il trading exchange e forme simili, tipo il betting exchange, che attiene invece all’universo delle scommesse sportive. Si tratta di due settori completamente diversi.
Negli ultimi anni alcune caratteristiche del trading exchange sono state infatti trasferite in questo mondo. É nato così il betting exchange, che offre ai giocatori la possibilità di negoziare scommesse sportive tra loro proprio come avviene nelle borse di cambio in cui vengono negoziate materie prime, valute e strumenti finanziari. Nel caso del betting exchange i giocatori effettuano tra loro vere e proprie compravendite delle puntate realizzate. Il meccanismo è il seguente: un giocatore piazza una scommessa su un portale di betting ma rivende la stessa ad un altro giocatore augurandosi che si verifichi l’evento opposto rispetto alla prima scommessa piazzata.
Anche il trading exchange si sviluppa su piattaforme virtuali online ma si caratterizza anche per operatori con sedi fisiche. Taluni hanno versioni ibride. Qualunque sia la tipologia, gli exchange prevedono broker e dealer che negoziano, acquistano e vendono spesso con l’intercessione di un intermediario. Gli exchange, ossia le borse, sono verticalizzate su categorie specifiche: il NASDAQ, ad esempio, è focalizzato sul mercato tecnologico. Altri exchange sono borse azionarie, borse merci, crypto exchange, exchange di contratti su options, futures, warrant, exchange EFT, borse di indici e obbligazionarie. Alcuni nomi, con relative capitalizzazioni medie di mercato, consentono di delineare con maggiore precisione il panorama del trading exchange a livello mondiale. Il New York Stock Exchange (NYSE) è il primo su scala globale grazie ad una mole di scambi basata su una capitalizzazione di mercato oltre 26 trilioni di dollari. Segue il NASDAQ con quasi 20 trilioni, anche se dai massimi di novembre 2021 l’indice ha perso il 17%. E poi, in ordine decrescente, Japan Exchange Group, London Stock Exchange, Shanghai Stock Exchange, Hong Kong Stock Exchange, Toronto Stock Exchange, Shenzhen Stock Exchange, Bombay Stock Exchange, National Stock Exchange, Deutsche Borse. É questa, in sintesi, la lista dei trading exchange più grandi al mondo.
Sul piano merci e crypto exchange è invece possibile distinguere tra altre tipologie di borse di trading. Nel primo caso parliamo prevalentemente di materie prime e merci agricole come petrolio, metalli, prodotti chimici, energia, grano, caffè, zucchero, cotone e similari. Le più importanti sono: London Metal Exchange, Chicago Mercantile Exchange, New York Mercantile Exchange, Dubai Mercantile Exchange, Tokyo Commodity Exchange, Zhengzhou Commodity Exchange, Australian Securities Exchange. Sul fronte virtuale delle criptovalute, che consentono anche di estinguere debiti in Bitcoin, esistono i crypto exchange basati sul trading finanziario. Un crypto exchange permette di acquistare e vendere criptovalute o token digitali con beni simili o in cambio di valuta e agisce anche da market maker stabilendo lo spread di una transazione. I principali exchange di settore sono Binance con il suo incubatore di capitale di rischio Binance Labs, Coinbase, Huobi Global, Kraken, Bitstamp, Bithub, Bitfinex, Bitflyer e Kucoin.
Nel complesso è possibile negoziare diverse tipologie di asset in oltre 200 mercati globali, puntando quindi su azioni, materie prime, forex, indici azionari e criptovalute. Le barriere all’entrata riguardano ovviamente il capitale di partenza che esclude in automatico le imprese di piccole dimensioni e abilita l’accesso alla negoziazione ai trader di grosse dimensioni, proprio come avviene nei mercati monetari e di capitali. Il trading exchange presuppone conoscenze avanzate e specifiche in finanza affinchè si possa investire e disinvestire al riparo da incertezze, fluttuazioni e grosse perdite potenziali.
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