Conto corrente cointestato: cosa succede in caso di divorzio?

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divorzioIl conto corrente cointestato è comodo per gestire le finanze di coppia, ma può generare confusione in caso di separazione o divorzio. A chi vanno i soldi?

Per gestire i propri risparmi in modo sicuro ed efficiente occorre per forza dotarsi di un conto corrente. Come ogni servizio, però, anche questo ha un suo costo, spesso non indifferente. Ecco perché è importante scegliere bene, magari dando un’occhiata alle proposte della sezione conti di supermoney.eu o di altri comparatori simili. Basterà inserire i propri dati e le proprie preferenze per trovare velocemente la soluzione più vantaggiosa in base alle proprie esigenze.

Sempre per risparmiare sui costi di apertura e gestione, molte coppie optano per un conto corrente cointestato, utile anche perché permette di gestire insieme le finanze di coppia. Si tratta di un normale conto corrente, ma anziché un solo titolare ce ne sono due (o più). Tutti gli intestatari del conto, possono accedere al denaro depositato sul conto ed effettuare operazioni.

Tipologie di conto corrente cointestato

Al momento dell’apertura del conto tutti gli intestatari devono depositare la propria firma originale. Esistono però due tipi diversi di conto corrente cointestato:

  • a firma congiunta: ogni operazione deve essere autorizzata necessariamente da tutti gli intestatari del conto;
  • a firma disgiunta: ogni intestatario può disporre liberamente dei soldi presenti sul conto, senza bisogno dell’autorizzazione degli altri titolari.

È possibile modificare le condizioni del conto una volta aperto e passare quindi da uno a firma congiunta a uno a firma disgiunta, o viceversa. Nel primo caso è però necessaria la firma e l’autorizzazione a procedere di tutti gli intestatari, mentre nel secondo di solito basta una raccomandata da parte di uno dei titolari del conto.

Cosa succede ai soldi in caso di separazione o divorzio?

Nel momento in cui i rapporti tra i cointestatari di un conto si deteriorano ci può essere molta confusione su come vadano gestite le somme di denaro qui depositate. Salvo prova contraria, i soldi presenti su un conto corrente cointestato sono da intendersi in comunione e pertanto appartenenti in egual misura a entrambi i titolari. Al momento della separazione, dunque, i soldi andranno divisi equamente tra i due intestatari del conto.

Questo però vale solo nel caso in cui uno dei due coniugi non possa dimostrare di avere la proprietà esclusiva del denaro o di una parte di esso. È questo il caso, ad esempio, se il conto è sempre e solo stato alimentato da uno dei due coniugi o se in esso sono confluite somme derivanti dalla vendita di un bene di proprietà esclusiva di uno dei due intestatari.

In questo caso le somme andranno quindi divise rispettando tale proprietà esclusiva, purché ovviamente dimostrabile tramite apposita documentazione.

E se uno dei due coniugi minaccia di prelevare tutto?

Se dovesse verificarsi questa circostanza è importante chiedere al giudice il sequestro del conto in attesa della sentenza di separazione. Perché egli accetti, però, occorre fornire degli elementi che rendano verosimile il rischio che uno dei due coniugi prelevi tutto il denaro presente sul conto cointestato.


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