Consigli utili per cercare lavoro in era post Covid
Di Daniele GrattieriCon l’avanzata della pandemia, il mondo del lavoro si è fermato. Lunghi lockdown e prolungate chiusure hanno fatto sentire i loro effetti sull’economia, finendo per influenzare fortemente diversi settori produttivi.
Inoltre, per effetto della diminuzione della domanda, sono in molti ad aver visto il proprio contratto non rinnovarsi, senza contare gli inconvenienti per i neodiplomati e i neolaureati che, proprio in concomitanza della fase emergenziale più acuta, si stavano affacciando per la prima volta al mondo del lavoro.
Tuttavia, se da un lato la crisi pandemica ha rallentato moltissimi comparti, con effetti importanti sulla società e sulle opportunità di impiego, dall’altro ha contribuito a creare nuove opportunità di lavoro che, in parallelo alla ripresa che si attende per il post Covid, sono destinate a influenzare fortemente lo scenario occupazionale.
Ma per approfittarne è importante non farsi trovare impreparati, imparando ad acquisire tutti gli strumenti professionali per riuscire a cogliere ogni occasione.
Come trovare lavoro nel post Covid
La vera propria ricerca di lavoro è quasi certamente la fase più difficile per chi, alla luce dei nuovi segnali economici, attende una ricollocazione o un nuovo impiego.
A risolvere questa problematica, sono però i portali online di agenzie del lavoro come Adecco, che grazie a una fase di recruiting moderno, unita a una proposta aggregata e dettagliata, rendono più semplice il match fra domanda e offerta.
Per trovare la posizione più in linea con la tua figura professionale, cerca lavoro con Adecco e potrai contare su una piattaforma di ricerca che facilita l’incontro con le aziende, sostenendo l’ingresso nei principali settori occupazionali.
Nuove occasioni di lavoro: l’importanza di investire sulle proprie capacità
Per non essere tagliati fuori da tutte le nuove opportunità del post Covid in ambito professionale, è importante imparare a lavorare su sé stessi, concentrandosi in particolare sull’acquisizione di nuove abilità.
Le trasformazioni che interesseranno il mondo del lavoro, da qui a qualche anno, chiederanno infatti ai candidati una formazione completa, che non abbraccerà più soltanto un’unica specializzazione, bensì competenze multidisciplinari.
In particolare, sarà necessario dimostrare di essere soprattutto:
- Resilienti;
- Flessibili;
- Digitali;
- Curiosi;
- Intraprendenti;
- Capaci di relazionarsi con gli altri.
In poche parole, bisognerà ragionare non più in termini di competenze specifiche, ma prendendo in considerazione soprattutto le cosiddette soft skill, ovvero tutte quelle abilità spesso acquisite tramite esperienza o condivisione, che aiutano ad adattarsi a un ampio numero di situazioni.
Sviluppare queste predisposizioni è il modo migliore per riuscire a sostenere il peso delle repentine evoluzioni del mondo del lavoro ed essere parte di quel cambiamento che, da qui a qualche anno, coinvolgerà la maggior parte delle aziende.
Tenere il passo con l’era digitale
Naturalmente, chiunque vorrà approfittare delle opportunità professionali messe in moto dall’emergenza pandemica, ma in parte già in atto nel pre-Covid, dovrà dimostrare di potersi confrontare con la necessaria transizione digitale, che rappresenta, per il paese, un passaggio quasi obbligatorio.
È il caso, in particolare, dello smart working, una modalità di lavoro che grazie ai suoi vantaggi – in termini economici, ambientali e, nella maggior parte dei casi, anche produttivi – costituisce per aziende e dipendenti una vera e propria risorsa.
Nell’immediato futuro, dunque, per entrare a far parte del mondo del lavoro, sarà fondamentale prendere le distanza, almeno in parte, dal vecchio concetto di prestazione professionale, in favore di una formula di impiego più flessibile o quanto meno ibrida.
Fondamentale aprirsi alle novità, a nuovi modelli di organizzazione del calendario, ma soprattutto agli ultimi ritrovati in campo digitale, riprogrammando il proprio modo di intendere il mondo del lavoro e, in particolare, la produttività.
Essere risoluti di fronte alle nuove sfide professionali
In un momento storico così delicato per il settore occupazionale, ma che allo stesso tempo si preannuncia ricco di sbocchi professionali, è altrettanto importante imparare a credere in sé stessi. L’errore più grande che si possa fare è pensare di non essere qualificati o pronti alle nuove sfide, vinti dal timore di non farcela o di subire una nuova sconfitta. L’ottica giusta, in questo caso, è abbandonare la propria comfort zone, mettendosi alla prova anche in ciò che è estraneo, con impegno, passione e determinazione.
Commenta o partecipa alla discussione