Consigli per investire in libri antichi
Di NicolettaUn codice miniato del Medioevo, un incunabolo, una editio princeps, una legatura artistica, un libro d’Ore, un manoscritto inedito, un libro d’artista. Sono questi gli oggetti più preziosi per i bibliofili e i collezionisti di libri antichi. Si tratta di un universo dal fascino innegabile, oltre che ovviamente di impareggiabile importanza culturale.
Collezionare libri antichi può anche essere una forma di investimento, anche se i ‘veri’ intellettuali storcono il naso davanti al mero ragionamento economico. Di fatto, comunque, il mercato dei libri d’epoca praticamente non è soggetto a crollo, anche se non ha mai visto delle vere e proprie impennate. Solitamente, comunque, il bibliofilo ama davvero il libro, perché, diversamente da quanto avviene con un’opera d’arte, per il tempo in cui ne è in possesso, praticamente non ha la possibilità di esporlo o ostentarlo, ma solo di goderselo nel privato.
Qualche consiglio agli aspiranti investitori in libri d’epoca:
* effettuare attente valutazioni prima dell’acquisto, con confronti tra i cataloghi di vari librai e scelta di un tema preciso per la propria collezione: la raccolta tematica aggiunge valore alle singole copie
* informarsi sulle ‘mode’ che, in un certo senso, sono presenti anche in questo campo: per esempio, negli ultimi anni il Seicento è molto più ricercato del Settecento
* preferire le prime edizioni, hanno valore ben maggiore di qualsiasi ristampa
* badare che il libro sia completo, senza fogli mancanti, che potrebbero ridurne drasticamente il valore
* attenzione anche allo stato di conservazione del volume. E alla rilegatura, che dovrebbe essere originale
Infine: * se l’argomento è di qualche attualità, come testimonianza storica su un discorso ancora vivo nel XXI secolo, il valore del libro è maggiore. Come dire, è importante anche il contenuto del volume, e non solo il fatto che si tratti di un oggetto uscito da un’antica tipografia…
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