Conciliazione obbligatoria per ridurre drasticamente i tempi della giustizia civile

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Quattro mesi invece di nove anni. Questi promettono di essere i nuovi tempi della giustizia civile che da oggi passa attraverso la mediazione obbligatoria. A essa sarà necessario rivolgersi prima ancora che al tribunale e questo secondo il Governo è lo snodo centrale per scalare la montagna di 5.600.000 cause arretrate.

Al mediatore tra le parti, che si affianca al giudice di pace, è richiesta una laurea breve e un corso di 50 ore. Potrà intervenire su successioni ereditarie, controversie su diritti reali come usufrutto e servitù di passaggio, danni per colpa medica, contratti d’affitto, assicurativi e bancari, diffamazioni a mezzo stampa.

Rinviata invece al 2012 l’applicazione della norma su liti condominiali e infortuni stradali. Sono 630, secondo il Governo, gli organismi operativi.

Parte e controparte saranno chiamate dal mediatore. Entrambe dovranno pagare un’indennità. In caso di conciliazione sono previsti benefici fiscali. Sempre aperta la via giudiziaria, che può durare nove anni, mentre la conciliazione non può andare oltre i quattro mesi.

Dura la reazione dell’avvocatura attraverso il suo organismo unitario, che parla di incostituzionalità del provvedimento. Secondo gli avvocati, il cittadino si rivolgerà a un mediatore senza preparazione specifica, dicono, pagando molto più di quanto paga oggi.

Di opinione diversa le associazioni dei consumatori, decisamente favorevoli a tutte le procedure di conciliazione, purché rimangano un diritto e non un obbligo.


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