Con lo spread altalenante, investire su azioni, titoli di Stato o liquidità?
Di NicolettaL’altro ieri, il tonfo. Ieri il rialzo. Siamo ancora ben lontani dall’aver trovato una stabilità sui mercati finanziari. Come si può mettere al riparo il proprio portafoglio di investimenti dalle turbolenze? I settori da prendere in considerazione sono tre:
* Azioni. Le più esposte alle fluttuazioni sono quelle del settore bancario e probabilmente lo saranno ancora per parecchio tempo. Chi non ama il rischio o sa di non essere tempestivo nelle vendite dovrebbe preferire investimenti azionari non limitati all’Italia, ma estese al mercato USA e ai paesi emergenti. Consigliabile anche investire denaro su azioni legate ad attività reali, le uniche capaci di vincere sull’inflazione: materie prime, agricoltura, acqua, dando la preferenza a indici composti da titoli a bassa volatilità. Comunque, ci sono buone ragioni per essere ottimisti sull’andamento delle borse, perché i panieri sono ancora sottostimati.
* Titoli di Stato: come italiani, ci risulta difficile gioire delle impennate nei tassi dei titoli di Stato nostrani e dello spread a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni, anche se in effetti per chi investe il guadagno potrà essere notevole. Se il nervosismo che ha caratterizzato gli ultimi giorni calerà (anche perché dovuto più ai problemi della Spagna e di altri stati), BOT, BTP e compagnia bella potranno comunque dare discrete soddisfazioni, simili a quanto avvenne nel primo periodo della crisi.
* Liquidità: nel mese di marzo sono scesi di qualche punto gli interessi sui conti deposito, ma il denaro vincolato è ancora remunerato dalle banche con tassi piuttosto buoni, specialmente se si opta per i prodotti online. Il rendimento netto è pari o leggermente superiore all’inflazione (circa il 3,3%).
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